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"Perché fare rete in Calabria?". Un incontro a Diamante con don Giacomo Panizza. L'appuntamento è per martedì 14 giugno

Riceviamo e pubblichiamo  Prima che intervenisse qualche mese fa al programma-evento di Rai 3 “Vieni via con me” come ospite di Roberto Saviano, pochi conoscevano il coraggio e l’impegno di don Giacomo Panizza, prete anti-’ndrangheta la cui storia è stata raccontata davanti a milioni di italiani. Adesso la sua storia può esser letta ancora da più gente grazie al volume “ Qui ho conosciuto Purgatorio Inferno e Paradiso ”, scritto da Panizza insieme con il critico letterario e cinematografico Goffredo Fofi . Bresciano di origine, dal 2002 Don Giacomo Panizza è nel mirino di una delle più sanguinarie famiglie ‘ndranghetiste calabresi: in una lunga ed appassionante conversazione con Goffredo Fofi, suo amico di vecchia data e compagno in molte battaglie sociali che lo hanno visto protagonista negli ultimi trent’anni, Don Giacomo ora racconta la sua storia. Nato da una famiglia di operai, nel 1964 Giacomo ha cominciato a lavorare in fabbrica dopo aver terminato la scuola elementare: lì è en

L’immunità parlamentare e il legittimo impedimento

di Franco Pedatella   Quelli che sostengono oggi il ritorno all’immunità parlamentare o ignorano la storia oppure la conoscono ma fanno finta di ignorarla. Nel primo caso, in quanto ignoranti, non sono in grado di governare il Paese, anzi abusano della fiducia ricevuta dai cittadini elettori; nel secondo caso sono rei di tradimento del loro compito, che è quello di governare il Paese nell’interesse del Paese medesimo, cioè di quel complesso di abitanti-cittadini, organizzazione politica e giuridica e territorio che siamo soliti definire Stato. Mai e poi mai, infatti, i Padri Costituenti si sarebbero sognati d’introdurre nella nostra Costituzione il principio dell’immunità solo per consentire ai “politici”  di coprire i loro traffici illeciti contro lo Stato per cui lavorano ed al quale hanno solennemente giurato fedeltà.

Bello è ‘l civil servir la propria patria

di Franco Pedatella Bello è ‘l civil servir la propria  patria: chi ‘l fa con l’arma in mano, chi con penna, o meritevol opra di scalpello o di pennello o di dolce suono che al ciel lo spiro umano in alto levi; chi con sommessa prece che il silenzio di uman deserto rompa e all’uom dia voce; chi col pensier che arcan sentieri indaghi;

I mali della Calabria in un raro scritto di Pasolini degli anni '60

di  Gaetanina Sicari Ruffo Non sono molto cambiati, restano pressoché uguali al passato i difetti della regione Calabria: immobilismo, povertà di mezzi e di risorse, lotte intestine, complessi d'inferiorità, abbandono e malgoverno. Almeno per quello che altri vedono dall'esterno. E a vedere e criticare questa volta è proprio P. P. Pasolini. Ho trovato una sua risposta ad un lettore che gli chiedeva cosa pensasse della Calabria in una raccolta di sue rubriche ai giornali, contenuta in Le belle bandiere degli Editori Riuniti del '91, con la presentazione di Tullio De Mauro. Il suo è un giudizio duro ed inflessibile che però ha un fondo di verità.

Santa Lucerna, una passeggiata tra natura e storia

GALLERIA FOTOGRAFICA

Archeologia. Alla scoperta dei misteriosi resti di Santa Lucerna

Domenica 5 giugno, con appuntamento alle ore 9:00 a Potame, inizia l'escursione storico-naturalistica al Monte Santa Lucerna, in territorio di Grimaldi, le cui alture celano ancora uno sconosciuto sito archeologico, ultimo dei tanti misteri che ancora affascinano le montagne e la storia della Calabria. La sua posizione è indiscutibilmente strategica e dominante. L'edificato si nasconde alle spalle del baluardo montuoso, spoglio cocuzzolo dell'entroterra calabrese proteso verso il mare, a discreto controllo di una larga porzione di territorio e di un vasto tratto di costa.

Eletto il Cdr del Quotidiano della Calabria. Eletti Albanese, Morcavallo, Russo, Papaleo e Andropoli - Gli auguri del sindacato dei giornalisti

CASTROLIBERO (Cosenza) – Eletto il nuovo Comitato di Redazione del “Quotidiano della Calabria”, che rimarrà in carica fino al 1° giugno 2013. Vi fanno parte: Michele Albanese, Antonio Morcavallo, Alessandro Russo, Stefania Papaleo e Renzo Andropoli. Ad eleggerlo è stata, oggi, l’assemblea dei giornalisti, riunitasi alle ore 9.30 nella sala “Sandro Tito” della redazione centrale di Castrolibero, che ha concluso le operazioni di voto alle ore 18.  Dei 54 giornalisti aventi diritto al voto hanno votano in 48. Per i professionisti hanno votato 31 giornalisti su 34 con il seguente risultato: Michele Albanese 16 voti, Antonio Morcavallo 14, Alessandro Russo 14, Rosita Gangi 6, Luciana De Luca 5, Andrea Gualtieri 1, Caterina Tripodi 1, schede bianche 1.

Per ricordare Alba Florio

di Gaetanina Sicari Ruffo La sua voce lirica, amabilissima, carica di malinconia e solitudine, classicamente temprata, alla  maniera  degli ermetici prima e poi del respiro universale che non conosce scuole e diaframmi si è spenta, a Messina, dove risiedeva. Nata a Scilla nel 1910, non ha mai conosciuto grandi successi e sconfinate pubblicità, ma lo stesso s'era fatta conoscere ed apprezzare da autorevoli critici, (mi piace qui ricordare il compianto Prof. Antonio Piromalli) e tanti estimatori che amavano i suoi versi limpidi e intensi: Quando finirà la notte della mia vita / e il vuoto in cui come baco paziente mi sono chiusa, / e la perenne solitudine/ che dagli altri mi divide, / e fuori dal tempo / come un'altra / potrò guardare al mondo dei vivi, / allora tutto sarà lontano/ semplice e chiaro/ dopo il lungo viaggio... (Dalla raccolta Come da mare a riva, 1956)

L’acqua, che pura sgorga, SÌ, io difendo