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Visualizzazione dei post da maggio, 2007

Il 30 maggio apre l’Antiquarium di Serra d’Aiello. Ricominciati i lavori al Parco archeologico di Cozzo Piano Grande

SERRA D’AIELLO – La Principessa di Temesa è la protagonista principale dell’Antiquarium archeologico che sarà inaugurato nel pomeriggio di mercoledì 30 maggio. Ben quattro le teche che sfoggiano il suo corredo funerario ritrovato durante gli scavi nella tomba numero 6. Una delle 26 sepolture a fossa semplice o segnate da cordoli in ciottoli di fiume, riconducibili al periodo tra la fine del IX sec. e gli inizi del VII sec. a.C., scoperte in località Chiane durante le campagne scavi del 2004 e 2005, ed eseguite dal gruppo archeologico Alybas e dalla Sovrintendenza archeologica della Calabria. Centinaia e centinaia i reperti che erano stati rinvenuti nella Necropoli dell'età del Ferro proprio nel centro abitato del paese, e testimonianza di quella mitica Temesa, la città cantata da Omero, che oramai dopo i continui ritrovamenti può essere individuata tra la foce dei fiumi Savuto e Oliva, ed in particolare nei territori di Campora e Serra. Ora, tutti quei reperti, oggetti di armament

Le Vie della Seta di Luigina Guarasci

Storie di donne, di fatica e di bellezza. Il volume che le raccoglie è “La Calabria e la Seta” di Luigina Guarasci, appena pubblicato per i Quaderni de ilfilorosso di Rogliano. L’autrice, attualmente dirigente del Liceo Artistico Statale di Cosenza – istituto che da anni è impegnato nel progetto MIUR Aracne “Le Vie della Seta in Calabria” -, nel libro in parola ci conduce attraverso «una storia rimasta a lungo invisibile, per via di una storiografia miope, ma intensa e ricca di risvolti, che oggi deve essere portata alla luce». Cercando tra le carte, aprendo cassapanche, studiando trame, vivendo con gli occhi i colori dei tessuti e sapendo «ascoltare la viva voce di donne che ancora sono capaci di raccontare la loro storia, interrogare gli strumen­ti umili del passato che si utilizzavano per tirare e lavorare que­sto filo di seta, vedere gli spazi adibiti a tale fatica significa dare voce ad un vissuto, di cui il presente ha bisogno, se si intende progettare un futuro di autentico pr

Franco Bazzarelli, sempre riconoscimenti per il poeta amanteano

Franco Bazzarelli di Amantea, classe 1948, poeta. A cadenze quasi regolari, fa sempre parlare di sé. Una volta per la lettura dei suoi versi durante la trasmissione televisiva Rai, Uno Mattina, un’altra per qualche recensione in importanti quotidiani e testate nazionali ed estere, un’altra ancora perché l’Accademia Montaliana gli scrive per invitarlo a farne parte. Ma il più delle volte è perché si è piazzato o ha vinto uno degli innumerevoli concorso letterari a cui partecipa. Oggi è l’occasione per dire che Bazzarelli, il poeta autodidatta come lo hanno definito, ha vinto il secondo premio ex equo (sezione volumi di poesia) del Premio “Andrea da Pontedera”, organizzato dal periodico Identità della città toscana, la cui premiazione si terrà il prossimo 27 maggio. Il riconoscimento appena assegnato all’amanteano, si riferisce alla pubblicazione di poesie “La Notte possiede occhi di lanterna”. Il libro, come si ricorderà, era stato pubblicato per la prima volta nel 2004 dalla Comunità M