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Visualizzazione dei post da aprile, 2008

LA FESTA DEL LAVORO E DEI LAVORATORI

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Un Primo Maggio particolare

Per la festività del Primo Maggio, riproponiamo un pezzo sull'argomento pubblicato dal Quotidiano della Calabria il 3 maggio 2002. “L’arte si è sempre interessata poco del lavoro, della dura fatica quotidiana di quei miliardi di uomini che col sudore hanno contribuito a costruire la storia del mondo, senza che la storia si sia mai ricordata di loro”. “Protagonisti dell’arte e della Storia i lavoratori non lo sono neanche oggi, ma la loro apparizione nell’Olimpo delle Muse non è più impedita dal pregiudizio di classe, sicché l’intuizione artistica può illuminare anche il volgo senza nome”. L’artista Francesco Magli, di questa “illuminazione”, appena riportata da un testo critico di Alfonso Lorelli, si è sempre fatto artefice nella lunga militanza artistica. Magli ha “illuminato” la sua arte di gente comune, di gente umile, di lavoratori, il suo “zampognaro” e di recente il “pignataro” ne sono una viva testimonianza. Così la giornata del Primo Maggio è stata un’attesa occasio

IN EDICOLA "PAROLA DI VITA"

Rinasce Parola di Vita, il settimanale “… tra la gente” Scritto da Gaspare Stumpo (FONTE SAVUTOWEB) Nunnari: " il territorio 'guardato' e raccontato con occhi diversi" “Un avamposto di missione” di Enzo GABRIELI * CON PAROLA DI VITA non nasce un ‘nuovo giornale’ ma un nuovo modo di fare ‘giornale’. Ci piace dire che si darà vita ad una scelta ecclesiale dove “Chiesa e territorio” saranno categorie fondamentali; dove passione e professionalità, saranno le coordinate per una avventura ‘moderna’, ma nel solco della tradizione dell’impegno sociale e culturale dei cattolici cosentini. Spazi di carta per aprire spazi reali di dialogo, costruire un areopago dove incontrare l’altro, raccontare la nostra storia, arricchirci del ‘tesoro’ di tante esperienze umane e spirituali, rileggendole alla luce del Vangelo

I sette fratelli Cervi fucilati. Una grande storia eroica

(Fonte Patria Indipendente, 20 aprile 2008 ) Per questo 25 aprile vogliamo rendere omaggio alla famiglia Cervi, ai sette fratelli: Ferdinando, Antenore, Aldo, Ettore, Agostino, Ovidio e Gelindo, fucilati dai fascisti; al loro padre Alcide, il vecchio “Cide”, e alla madre Genoeffa Cocconi, morta di crepacuore un anno dopo I’assasinio dei figli. La storia dei Cervi è notissima in mezzo mondo ed è stata raccontata mille e mille volte alle manifestazioni partigiane, nelle scuole, alle commemorazioni annuali e in tanti bei libri. Ma Patria ha voluto pensare ai ragazzi di oggi. Quanti di loro conoscono questa storia di coraggio e di abnegazione? Quanti hanno sentito parlare, almeno una volta, dei sette fratelli e della loro vicenda umana e politica? Forse pochi. E allora raccontiamola questa storia, per sommi capi, ancora una volta. Intanto abbiamo a llegato alla rivista un piccolo libro pubblicato dagli Editori Riuniti nel 1956, curato dal giornalista Renato Nicolai . Nel librettino è lo

25 aprile 1945 - 25 aprile 2008. DIFENDIAMO I VALORI DI LIBERTÀ E GIUSTIZIA, SOLIDARIETÀ E PACE

(Fonte: PATRIA INDIPENDENTE 20 APRILE 2008, PAG. 5) Quando i primi partigiani scelsero la via della lotta e salirono sulle montagne per combattere il nazifascismo, rischiarono e spesso offrirono la loro vita per affermare i princìpi stessi sui quali costruire la convivenza civile: la libertà, l’uguaglianza, la giustizia, la democrazia. Il prezzo pagato fu altissimo: decine di migliaia di partigiani uccisi, feroci rappresaglie contro la popolazione civile che sosteneva il movimento di Liberazione, oltre 40 mila tra cittadini e lavoratori deportati nei campi di concentramento, eccidi, come a Cefalonia, di soldati che rifiutarono di consegnarsi ai tedeschi, 600 mila internati in Germania, 87 mila militari caduti nella guerra di Liberazione. Da quella lotta che vide combattere fianco a fianco uomini e donne, operai e intellettuali, contadini e liberi professionisti di diversa fede politica e religiosa, nacque la nostra Costituzione. Una Costituzione ancora attuale e vitale, fra le più a

I SACRI RITI DEGLI INDIANI D’AMERICA RIPERCORSI ATTRAVERSO LA LORO TRAGICA E NOBILE STORIA

di LUIGI CAPUTO (Fonte Il Quotidiano della Calabria 23 aprile 2008 pag. 57) SONO trascorse molte lune da quando il cuore dei loro avi fu preso sotto una coperta scura. A quasi centoquarantaquattro anni di distanza, il massacro di Sand Creek è solo uno dei tasselli di dolore che segnano la storia degli indiani d'America: quella notte del 29 novembre 1864, centinaia di persone, per lo più donne, bambini e anziani, che vivevano in accampamenti, persero brutalmente la vita per opera di soldati americani che li attaccarono senza motivo. Il dramma degli indiani d'America sembra essere stato dimenticato dal mondo, che da secoli è testimone impotente, e assiste inerme al lento, ma inesorabile, affievolirsi di una tra le tante voci che respirano nel mare invisibile delle minoranze silenti. Ma i discendenti delle tante tribù indiane sono tutt'altro che estinti e, pur se pochi, ancora oggi continuano a testimoniare la propria presenza, in un'America che probabilmente non

23 Aprile: la Giornata Mondiale del Libro

Estratto da: http://cultura.blogosfere.it Come ogni anno dal 1996, il 23 aprile la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore sarà celebrata in Italia e in tutto il mondo: un’occasione per rendere omaggio a questo formidabile strumento d’educazione, confronto, cultura ma anche per riflettere sugli autori e l’editoria ed evidenziare prospettive e problemi. La data prescelta è simbolica e rappresenta un omaggio a tre grandi autori la cui vita si spense per una singolare coincidenza proprio quel giorno nello stesso anno 1616: William Shakespeare, Miguel de Cervantes Saavedra e “El Inca” Garcilaso de la Vega. I consueti temi, che ruotano attorno al libro e alla filiera che ad esso conduce e che sempre attirano l’attenzione di molti operatori culturali e semplici appassionati fruitori, si rinnovano di anno in anno sotto l’impulso di accadimenti o progetti che catalizzano in quel determinato momento le energie dell’UNESCO e, nel nostro Paese, della Commissione Nazionale Italiana per

LA RESISTENZA E QUEI VALORI CHE DEVONO SOPRAVVIVERE

di LUIGI M. LOMBARDI SATRIANI (FONTE IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA 22 APRILE 2008, PAGG. 1 e 61) VENERDI’ prossimo, 25 aprile, sarà celebrata la Festa della Liberazione dal Nazifascismo e, conseguentemente, la Resistenza che l’ha resa possibile. È giusto che questo avvenga, anche perché è necessario rafforzare la memoria del nostro tragico passato per contrastare l’oblio che lo insidia, sospingendolo nell’irrilevanza, come se, col trascorrere del tempo, fosse ormai divenuto qualcosa su cui è inutile tornare, magari in nome di una malintesa pacificazione nazionale, che di fatto oltraggia le vittime equiparando a loro gli aguzzini. Opportune, quindi, tutte le iniziative che saranno poste in essere il 25 aprile, le rievocazioni dei campi di concentramento nei quali si consumarono drammaticamente violenze e inenarrabili dolori. Per quanto riguarda la nostra regione, si pensi alle approfondite ricerche di Spartaco Capogreco e all'attività della Fondazione Ferramenti da lui voluta in