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Per ricordare Alba Florio

di Gaetanina Sicari Ruffo
La sua voce lirica, amabilissima, carica di malinconia e solitudine, classicamente temprata, alla  maniera  degli ermetici prima e poi del respiro universale che non conosce scuole e diaframmi si è spenta, a Messina, dove risiedeva. Nata a Scilla nel 1910, non ha mai conosciuto grandi successi e sconfinate pubblicità, ma lo stesso s'era fatta conoscere ed apprezzare da autorevoli critici, (mi piace qui ricordare il compianto Prof. Antonio Piromalli) e tanti estimatori che amavano i suoi versi limpidi e intensi:
Quando finirà la notte della mia vita / e il vuoto in cui come baco paziente mi sono chiusa, / e la perenne solitudine/ che dagli altri mi divide, / e fuori dal tempo / come un'altra / potrò guardare al mondo dei vivi, / allora tutto sarà lontano/ semplice e chiaro/ dopo il lungo viaggio...
(Dalla raccolta Come da mare a riva, 1956)

Ha concluso così la parabola di un'esistenza riservata e nascosta per scelta e non per indifferenza, perché essere poeta significa soprattutto avere una grande sensibilità e un'immensa ricchezza che possono essere sufficienti a colmare il vuoto dell'esistenza. Ed Alba Florio ha toccato i 101 anni, tenendo stretto il tesoro della sua ispirazione che si rinverdiva ad ogni pubblicazione. Recentemente, edita da Pellegrini, nel 2000, Ultima striscia di cielo, opera in un certo senso profetica, con quella magia sospesa tra cielo e mare che ti fa sospirare un tempo ideale, sognato che senti avvicinarsi. Ora forse “è semplice e chiaro” tutto il suo percorso: esordì nel '29 con Estasi e Preghiere, nel '36 vinse il Premio Viola con la raccolta Oltremorte, nel '39 il premio di poesia Fiera di Messina con Troveremo il paese sconosciuto. Del 1956 è Come mare a riva.Un percorso lirico il suo scandito da pause rigeneratrici in cui immagini, sentimenti, pensieri si fondevano come in una preziosa teca per meditare sulla solitudine umana, sulla morte che ritorna perennemente a richiamare la vita più forte che mai. Ora riposa nell'Olimpo eterno dei poeti.

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