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Visualizzazione dei post da marzo, 2011

Gli arcana imperii e la valle dell’Oliva

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione del prof. Alfonso Lorelli, vice-presidente del Comitato civico Natale De Grazia di Amantea (Cs), sul caso "navi dei veleni" e fiume Oliva, alla luce dell'intervenuta archiviazione del "caso Cetraro" e della campagna stampa che ne è seguita. di Alfonso Lorelli Che sulla vicenda delle navi dei veleni e delle scorie radioattive potesse distendersi ancora una volta il silenzio di Stato, non abbiamo mai avuto dubbi; né che i costruttori di verità a tavolino potessero trovare megafoni sempre pronti e velinari sempre disponibili. La povera gente come noi, che si batte a mani nude per conoscere la verità su problemi enormi come l’affare nucleare, viene sempre zittita attraverso una vasta ed incontrollabile organizzazione dei poteri forti e coalizzati operanti in silenzio, che comprende sia la manipolazione dell’informazione che la somministrazione di una verità ufficiale le cui fonti di prova sono sempre sottratte ai cittadini.

A 35 anni dal golpe argentino del 24 marzo 1976. I ricordi della signora Emma Cuglietta, emigrata calabrese

Sono 35 gli anni passati dal 24 marzo 1976, quando in Argentina c’è il golpe che esautora il governo di Isabel Martínez de Perón, e che fa precipitare la terra dei gauchos in una profonda notte che durerà sino al 1983. I numeri di quel periodo dittatoriale sono terribili: 30 mila desaparecidos (il 30% di origine italiana),  2.300 omicidi politici e oltre 10.000 arresti politici. Ma anche tante - 250 secondo i dati del rapporto Nunca Mas stilato dalla commissione presieduta dallo scrittore Ernesto Sabato - furono le “vite rubate”, ossia tutti quei bambini che furono portati via ai genitori desaparecidos. O forse 500, come affermano le Abuelas de Plaza de Mayo. Quegli anni sono ancora ben presenti in chi li ha vissuti in prima persona. Abbiamo ascoltato una testimone che pochi mesi prima del golpe aveva perso il marito. Una morte, quella di Nando Aloisio, militante della sinistra e sindacalista, in qualche maniera sospetta. La signora Emma Cuglietta è nativa di Aiello Calabro, c

Unità d’Italia. Martiri calabresi della causa della Libertà italiana

di Gaetanina Sicari Ruffo Nell'immediatezza della ricorrenza dei centocinquanta anni dall'Unità italiana la Calabria non può fare a meno di ricordare quanti dei suoi figli combatterono e morirono per annunziare i principi di libertà e d'uguaglianza che si propagavano nella penisola, a partire dal 1847, con un anno di anticipo sul '48 e tredici prima della Spedizione dei Mille. A Reggio Calabria e nella sua provincia comitati di volontari raccolsero l'invito che veniva da Napoli e da Messina per coinvolgere il popolo nella lotta di liberazione della penisola. A Messina l'insurrezione morì quasi sul nascere, mentre in Calabria si protrasse per circa due settimane.

Festa del papà 2011... i disegni di Marta

   

Dall'Aspromonte a Porta Pia. I Borbone, Pio IX e Garibaldi. Una Mostra al Castello Ruffo di Scilla

di Gaetanina Sicari Ruffo  È stata inaugurata il 24 febbraio e resterà aperta fino alla fine di marzo l'interessante mostra di dipinti, sculture ed altri reperti   delle collezioni private dei Carafa Jacobini e dei Ruffo di Calabria, in occasione dell'anniversario dell'Unità d'Italia. Il catalogo è stato curato da Gangemi editore. Il legame che identifica il momento storico della nascita dello stato italiano è visto da un'angolatura un po’ diversa da quella tradizionale. S'impernia infatti sulle figure della dinastia dei Borbone, di Pio IX, avversari del   liberatore   Garibaldi che viene rappresentato in una grande tela del pittore Induno, dopo il ferimento in Aspromonte e in un lavoro altrettanto emblematico   di Cefaly e   in   rari ritratti di altri artisti. Si può dire che si son volute così rappresentare   le linee negative   dell'epopea risorgimentale o meglio quel fondo chiaroscurale che costituisce il sostrato della storia italiana   ottocentesca al

8 Marzo 2011. Le iniziative dei Beni Culturali in Calabria

Dal Sito del Ministero dei Beni Culturali 8 marzo, “Cosa sarebbe l’arte senza le donne?” Ingresso gratuito per tutte le donne nei siti culturali statali.  Da sempre soggetto ispiratore per il linguaggio dell’arte: corpo e spirito, passione e sentimento, amor sacro e amor profano, madre e amante, la Donna è stata nei secoli rappresentata in tutte le sue sfaccettature, passando nei secoli da primigenia musa ispiratrice a protagonista attiva nella stessa produzione e committenza artistica. Basta pensare per un attimo cosa sarebbe l’Arte senza la componente femminile per comprenderne il ruolo assolutamente centrale. Per questo il MiBAC celebra la Festa dell’8 marzo, offrendo a tutte le donne l’ingresso gratuito in tutti i luoghi d’arte statali (musei, aree archeologiche, biblioteche ed archivi), molti dei quali per l’occasione hanno organizzato mostre, aperture straordinarie, visite guidate ed eventi a tema. L'appuntamento di Gioiosa Ionica (Rc) L’iniziativa promossa dalla Soprinten

La Calabria nella Federazione della Stampa. Carlo Parisi per la terza volta nella Giunta Esecutiva. Con lui 4 consiglieri nazionali e tre probiviri

Da Giornalisti Calabria REGGIO CALABRIA – Una parabola crescente, quella del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, che, in poco più di otto anni, ha saputo triplicare gli iscritti, passando dai 519 del 2002 ai circa 1500 attuali, e mantenere una posizione ben salda nel panorama nazionale. Per la terza volta consecutiva, infatti, Carlo Parisi, segretario del Sindacato regionale, è stato eletto nella Giunta esecutiva della Fnsi, confermando il ruolo di primo piano della Calabria all’interno della Federazione nazionale della Stampa. Con lui, nel nuovo assetto della Fnsi, delineato dal Congresso di Bergamo (gennaio 2011), che ha segnato la riconferma di Franco Siddi e Roberto Natale, rispettivamente nel ruolo di segretario generale e presidente, ci sono quattro consiglieri nazionali e tre probiviri. Si tratta di Andrea Musmeci e Pino Toscano (consiglieri professionali); Luigi Caminiti e don Pino Strangio (consiglieri collaboratori). Nelle fila dei probiviri della Fnsi, la Calabria ha,