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Visualizzazione dei post con l'etichetta POLITICA

Presentata la proposta di legge regionale d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico

Fonte: ABC Calabria Negli ultimi anni anche in Calabria, come nel resto d’Italia, si è diffusa la consapevolezza sociale dei rischi connessi alla mercificazione del bene comune acqua, e dimostrazione ne è la vittoria dei Sì ai referendum del giugno 2011:  780mila calabresi , oltre la metà degli aventi diritto al voto,  si sono espressi chiaramente contro la privatizzazione del servizio idrico , sostenendo i quesiti referendari promossi dal Comitato “2 Sì per l’Acqua Bene Comune”. Ma la politica è sorda e non vuole saperne di dare seguito alla manifesta volontà popolare. In Calabria, con la   deliberazione n. 545 del 10 dicembre scorso   la Giunta Regionale ha presentato una proposta di legge in materia di risorse idriche con la quale, sotto la fuorviante dicitura di “società di interesse pubblico”, intende mantenere la Sorical nella sua attuale forma di società di diritto privato ed a scopo di lucro nata da una pseudo-privatizzazione. In particolare, nella proposta di legge regi

Lettera aperta di Cremaschi ai dirigenti Cgil e Fiom

GIORGIO CREMASCHI – Lettera aperta ai dirigenti Cgil e FIOM che vanno alle primarie » LA PAGINA DEI BLOG - MicroMega  LEGGI LA NOTIZIA QUI: http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/11/24/giorgio-cremaschi-lettera-aperta-ai-dirigenti-cgil-e-fiom-che-vanno-alle-primarie/

La Rete e la politica. Un interessante dibattito al Salone del Libro di Torino tra Matteo Renzi e Luciano Canfora

di  Gaetanina Sicari Ruffo Il dibattito ier l'altro nella Sala blu del Salone del Libro ( qui ) ha messo in evidenza un tema molto attuale: quale contributo può dare la Rete alla diffusione del pensiero politico ed alla maturazione d'una nuova classe dirigente? Gli interlocutori erano molto noti: uno filologo di chiara fama dell'Università di Bari, nonché esponente della storia antica, moderna e contemporanea, presentata come un dramma perenne che coinvolge l'attenzione di chi ascolta, l'altro, sindaco di Firenze con chiare prospettive di innovazione sociale  per il prossimo futuro, nonché esperto mattatore della nuova classe  politica  giovanile.

O Milanesi, Milanesi miei

di Franco Pedatella Il brano è stato ispirato dalle notizie relative a fatti di corruzione che hanno coinvolto la Giunta Regionale della Lombardia ed il suo presidente, Roberto Formigoni. O Milanesi, Milanesi miei, che contro il Barbarossa siete accorsi e in fitta schiera in tanti vi stringeste intorno ad Alberto da Giussano, ma quello vero, cui ‘l Comun fu a cuore; che nelle vie levaste barricate per cinque giorni all’Austro invasore e al mio paese, Aiello di Calabria,

Gramsci Antonio, Detenuto. Dramma, evocazioni e morte dell'uomo di Turi. A Cosenza la prima nazionale il 27 e 28 aprile

Qui di seguito i link per assistere allo spettacolo in streaming:  www.medialand.it  (dove c’è la pagina dedicata alla webTV); www.livestream.com/medialandtv

Indignazione!

di Gaetanina Sicari Ruffo È la parola giusta per esprimere lo stato d'animo dei cittadini che si son visti sbeffeggiare da U. Bossi e dalla sua Lega, perché se c'era una cosa che giustificava la loro presenza in Italia e nel suo governo era la questione etica. Dall'alto della loro presunta incorruttibilità sembrava che tutto quanto si facesse nel nostro paese fosse sbagliato e tacciato di ladroneggio: Roma, i giudici malfattori, il sud miserabile e corrotto che succhiava i suoi soldi al nord prospero e dovizioso. Ora che è caduta la benda per opera di onesti cittadini e non di traditori, si è visto chi speculava, chi si accaparrava a iosa i beni dello stato, chi infiltrava i suoi luogotenenti per tessere trame e preparare trabocchetti nel Parlamento, chi si preparava a servire l'Italia a suon di milioni di euro, comprando pure i titoli di studio. Ed a dire che ci sono fior di professionisti studiosi da decine di anni tagliati fuori dalla gestione della cosa pubblic

Privilegiato sei!

(I privilegi) di Franco Pedatella Il componimento è stato scritto quando la tutela dei diritti, della salute, della dignità, della libertà, direi dell’umanità, del lavoratore è stata definita, da parte padronale e governativa, un privilegio. Viene definito privilegio il fondamentale diritto al lavoro, che poi è diritto alla vita ed alla partecipazione all’organizzazione sociale, civile, economica e politica del Paese da parte di tutti i cittadini, come viene enunciato nel primo articolo della Costituzione Repubblicana e precisato in quelli successivi. Mi è sembrato di trovarmi di fronte ad un capovolgimento dei valori, ad una specie di rovesciamento della storia e della civiltà, senza che questo abbia suscitato un sussulto di sacro sdegno in tutti coloro che sono in grado d’intendere e di volere.

Attento, Monti!

di Franco Pedatella È una riflessione franca e sincera, forse anche istintiva, dettata dalla notizia del rifiuto del segretario nazionale del PDL, Angelino Alfano, di partecipare all’incontro, già programmato e concordato, dei partiti che sostengono il governo con il Presidente Mario Monti ed alcuni suoi ministri, in cui si sarebbe parlato, tra le altre cose, anche di riforma della giustizia e di televisione. Le motivazioni della marcia indietro mi sono sembrate ridicole, non sostenibili sul piano politico, a meno che questo non faccia tutt’uno con quello personale e degli affari, ed inoltre  offensive dell’intelligenza dei cittadini. 

La scuola, risorsa del Paese

di Franco Pedatella Qualche giorno fa, nell’articolo intitolato “ No all’abolizione del valore legale del titolo di studio ”, invitavo il popolo a respingere qualsiasi ipotesi del genere, in qualunque forma venisse presentata, come una terribile iattura ed ingiustizia per il progresso delle classi subalterne in particolare e, comunque, come un grave colpo contro il progresso in generale. In quell’occasione individuavo nelle schiere innumerevoli di maestri e professori di ogni ordine e grado, che quotidianamente fanno il loro dovere di educatori e combattono la loro battaglia di civiltà, una grande risorsa. Ora aggiungo che questa è una risorsa capace di portare il Paese fuori dalle secche, in cui l’hanno fatta incagliare quelli che ad una vera scuola non sono mai stati per frequentarla (non sarebbero così ignoranti, incapaci ed immorali, se l’avessero fatto) e porto un esempio concreto, che in questi giorni mi ha colpito particolarmente, di come il personale della scuola itali

Neve, grande maestra!

di Franco Pedatella                                                   Non voglio dare l’impressione di essere masochista, ma se la neve che è arrivata, come del resto fa ogni anno (per chi “ha sale nel cervello”), è in quantità tale da  far capire al popolo italiano come stanno realmente le cose, mi sento di dire che, almeno per una volta, è la benvenuta. In realtà, al di là delle ridicole polemiche tra il sindaco di Roma ed il capo della Protezione Civile, il problema è al di là del disagio romano: uno Stato serio (o qualunque organismo istituzionale) si attrezza ad un livello nettamente superiore a quello che “storicamente” è il “livello di guardia” delle calamità e delle emergenze verificatesi o che si possono verificare. Così fa nel suo piccolo anche il comune padre di famiglia dotato di un minimo di buon senso. Ma, se chi governa presenta continuamente nelle parole lo Stato come un “grande ladrone che mette le mani nelle tasche dei cittadini”, allora il messaggio è quello c

No all’abolizione del valore legale del titolo di studio!

di Franco Pedatella                     Quello che il popolo non può e non deve mai accettare è l’abolizione, non importa se decisa o programmata, del valore legale del titolo di studio, perché la scuola, in particolare quella pubblica, la conquista del titolo di studio ed il suo valore legale sono stati lo strumento fondamentale del riscatto sociale e civile delle classi popolari. Attraverso lo studio, duro e serio, i “figli del popolo” hanno “conquistato”, dico conquistato perché di vera e propria conquista si è trattato, la vera pari dignità nei confronti dei “figli di papà” del tempo, che, se svogliati e decadenti, hanno perduto il passo di marcia in avanti, se volenterosi, hanno meritatamente conservato, nella scala economica e sociale, il posto ed il “grado” che loro spettavano, senza alcuna discriminazione.

Il golpe bianco di banche e finanza. Il commento di Giovanni Potente

Fonte:  Il Quotidiano dellaCalabria del 24/11/2011 (pagg. 1 e 20) Alcuni recenti interventi sul Quotidiano hanno inquadrato correttamente i recenti sviluppi politici italiani, rilevandone gli snodi essenziali: il governo Berlusconi è stato esautorato da banche e “poteri forti” stranieri (le stesse banche che hanno scatenato la crisi); sulla sovranità nazionale ha prevalso quella di «mercati e speculatori»; il centrosinistra replica a ciò con timidi «balbettii» «non sempre disinteressati» (Matteo Cosenza); del resto, ormai la «ricetta» sociale del Pd è neoliberista: privatizzare, tagliare la spesa pubblica e manomettere le pensioni (Battista Sangineto).  Mi permetto di integrare queste analisi, che condivido in pieno, con alcune osservazioni.

Pur fiduciosi, resta per il Paese il rischio pantano. Il commento di Alfonso Lorelli sull'attuale Governo Monti

Da Il Quotidiano del 22.11.2011 Per ingrandire e leggere, clicca sulle due immagini col tasto destro del mouse, e apri in altra scheda.

La mancata nuova disfida di Barletta

di Franco Pedatella La mancata nuova disfida di Barletta Il testo è nato per la rabbia suscitata in me dall’atteggiamento di derisione tenuto nei confronti del   Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, ed attraverso di lui nei confronti di tutto il popolo italiano, da parte dei Presidenti francese e tedesco davanti alle telecamere, in immagini che hanno fatto il giro del mondo ed hanno suscitato in modo palese (ma succedeva di già da quando quest’uomo ridicolo fa il Presidente del Consiglio) l’ilarità di tutte le Nazioni del mondo. Subito ho pensato alla disfida di Barletta, quella vera, ed alla miseria materiale e morale degli Italiani di oggi e di colui che dovrebbe essere il difensore della dignità nazionale ed invece è la causa prima del suo declino in una comunità, quella europea, di cui l’Italia è membro fondatore.

A Mariastella Gelmini, ministro dell’istruzione

di Franco Pedatella A Mariastella Gelmini, ministro dell’istruzione. Un tempo l’avvocato era oratore, retorica sapea   e Cicerone; in foro era un abil   parlatore che pronunciar sapea la sua orazione. Gelmini or avvocato Mariastella quando apre bocca ha lingua claudicante che par tra onde incerta navicella e tra fonemi e regole è ondeggiante.

Combatti, compagno, combatti!

di Franco Pedatella (La nostra gloriosa bandiera) È uno dei testi più antichi, composto quando all’azione politica ed alla volontà di riscatto dei più deboli e diseredati, degli sfruttati, in qualunque dimensione geografica vivessero, accompagnavo, oltre che la mia lotta, anche, nei momenti di pausa della battaglia politica, il mio sentire e, quindi, i miei versi. L’ho ritrovato, insieme a tanti altri che cercavo, perché ricordavo di averli composti, e ad altri di cui avevo perso completamente la memoria, mettendo a posto vecchie carte e vecchi fascicoli, per dare un po’ di ordine alla sistemazione dei miei libri e del materiale didattico e culturale utilizzato nel corso della mia lunga carriera scolastica. Allora l’ardore giovanile di schierarci al fianco di quanti nel mondo si battevano per la libertà degli uomini e per l’autodeterminazione dei popoli infervorava noi giovani e ci spingeva all’impegno politico attivo per l’emancipazione dei popoli, per l’affrancamento dal colo

Tu, operaio

Tu, operaio - di Franco Pedatella (Testo scritto dopo l’accordo tra Confindustria, Cgil, Cisl, Uil e le proteste della Fiom) Tu, operaio del duemila e undici, sei solo a vender te merce a ribasso, la dignità, il diritto tuo al lavoro, persin la libertà del tuo pensare. Resister devi ancora all’invasore che importi vuol la legge del profitto ch’egli persegue a suon di norme e botte, di cui tu sei paziente oggetto e zitto.

Io firmo. Una raccolta firme per abolire il "Porcellum"

di Gaetanina Sicari Ruffo Io Firmo. Si chiama così l'appello al nuovo Referendum per l'abolizione del Porcellum di Calderoli,   l'odiosa legge elettorale ingiusta e prevaricatrice della libertà di voto. Si tratta di quattro quesiti   che quanto prima si potranno   trovare nelle nostre piazze perché i cittadini li sottoscrivano e respingano la loro conformazione. Riguardano: Liste bloccate   (così come sono gli elettori non possono scegliere i loro candidati, quindi sono privati della loro legittima libertà di scelta); Premio di maggioranza (siffatto meccanismo attribuisce il 55% dei seggi alla lista che ottiene anche un solo voto più delle altre. Per raggiungere tale obiettivo si è obbligati a coalizioni sempre più ampie ed eterogenee che non assicurano stabilità di governo); Soglia di sbarramento ( attualmente è al 2%,un invito alla frammentazione,la si vuole portare almeno al 4%); Indicazione del candidato premier ( interferisce con le prerogative del Capo dello Stato ch

L’immunità parlamentare e il legittimo impedimento

di Franco Pedatella   Quelli che sostengono oggi il ritorno all’immunità parlamentare o ignorano la storia oppure la conoscono ma fanno finta di ignorarla. Nel primo caso, in quanto ignoranti, non sono in grado di governare il Paese, anzi abusano della fiducia ricevuta dai cittadini elettori; nel secondo caso sono rei di tradimento del loro compito, che è quello di governare il Paese nell’interesse del Paese medesimo, cioè di quel complesso di abitanti-cittadini, organizzazione politica e giuridica e territorio che siamo soliti definire Stato. Mai e poi mai, infatti, i Padri Costituenti si sarebbero sognati d’introdurre nella nostra Costituzione il principio dell’immunità solo per consentire ai “politici”  di coprire i loro traffici illeciti contro lo Stato per cui lavorano ed al quale hanno solennemente giurato fedeltà.