La mancata nuova disfida di
Barletta
Il testo è nato per la rabbia
suscitata in me dall’atteggiamento di derisione tenuto nei confronti del Presidente del Consiglio italiano Silvio
Berlusconi, ed attraverso di lui nei confronti di tutto il popolo italiano, da
parte dei Presidenti francese e tedesco davanti alle telecamere, in immagini
che hanno fatto il giro del mondo ed hanno suscitato in modo palese (ma
succedeva di già da quando quest’uomo ridicolo fa il Presidente del Consiglio)
l’ilarità di tutte le Nazioni del mondo. Subito ho pensato alla disfida di
Barletta, quella vera, ed alla miseria materiale e morale degli Italiani di
oggi e di colui che dovrebbe essere il difensore della dignità nazionale ed
invece è la causa prima del suo declino in una comunità, quella europea, di cui
l’Italia è membro fondatore.
Anche in quel tempo un
condottier francese
tacciò di fellonìa gli
Italiani,
di gran viltate li incolpò a
Barletta,
perché spergiuri ordivan
tradimenti.
Allor levòssi di contrasto il
petto
del cavaliere Ettòrre
Fieramosca,
che mise insieme tredici
animosi
ed ai Francesi morse il
fianco e il petto.
Or si ripete a cinquecento
anni
la stessa offesa a chi guida
l’Italia,
peggior perché di derisione
intrisa.
Ma Ettòr dov’è, u’ posa il
Fieramosca,
che pronto a offrire il
sangue, il viso e il petto
s’erga vittore o giaccia
nella polve?
Or chi comanda guardasi allo
specchio
a veder rughe o ciuffo s’è
ben folto
l’una che prende ghiotta,
l’altra stringe.
Franco Pedatella - Cleto, 25
ottobre 2011
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