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Visualizzazione dei post con l'etichetta LETTERATURA

Umberto Eco. Quasi un coccodrillo

Umberto Eco 1984 (Courtesy of Wikipedia) di Carmelina Sicari - direttrice di Calabria Sconosciuta La scomparsa di Umberto Eco porta con sé un altro rimpianto, quello della scomparsa di Giorgio Manganelli avvenuta nel 1990. Maestri, entrambi, di stile, di linguaggio. Una generazione diversa da quella della filologia e dello storicismo critico. Le lezioni ad Urbino di Umberto Eco che ho frequentato negli anni ottanta, cominciarono con un singolare episodio, uno scontro con un allievo e non era neppure il primo. - In tutto il mondo , sentenziò Umberto Eco, quasi all'improvviso ed all'inizio della lezione, trovo imbecilli. L'imbecille in questione era uno di noi che si era sentito piccato dall'incipit della lezione. Umberto Eco aveva disegnato sulla lavagna, due pupazzi designati uno con A e l'altro con B. Da una nuvoletta, come nei fumetti, A diceva: - Se avessi cento milioni... e B da un'altra nuvoletta rispondeva: - Ma non ce l'hai . Domanda d

Un ricordo per Umberto Eco

Umberto Eco (courtesy of Wikipedia) di Sergio Ruggiero* Si è spento Umberto Eco . Per chi lo conosce è l’autore che ha scritto numerosi saggi di estetica medievale, linguistica e filosofia, oltre a romanzi di successo. Tra questi " Il nome della Rosa ", un bestseller internazionale tradotto in oltre cento lingue, con una memorabile trasposizione cinematografica. Un intellettuale vero, che alla cultura attribuiva un assoluto significato etico, fino ad assumere posizioni scomode e pericolose. Ricordo il suo coinvolgimento nel caso Pinelli – l’anarchico morto precipitando da una finestra della questura di Milano nel 1969 – autodenunciandosi e accusando la polizia. Ricordo le sue posizioni fortemente antiberlusconiane, frutto di una mente assolutamente libera che lo indusse ad essere tra i fondatori del movimento di intellettuali Libertà e Giustizia . Eco, che aveva una visione universalistica della cultura, non esitava ad esprimersi su ogni ambito della conoscenza

Ricordando #CostantinoArlìa, filologo e magistrato calabrese, letterato della #Crusca

Il #18febbraio1915, a #Firenze, moriva il calabrese #CostantinoArlìa. Era nato ad #AielloCalabro il 23 agosto 1828. Nella vita era stato magistrato di professione e filologo per passione. Tra le sue pubblicazioni più note, il “ Lessico dell’infima e corrotta italianità ” che scrisse insieme a Pietro Fanfani. La competenza filologica e lessicografica acquisita, nonché le numerose pubblicazioni a tema, fecero dell’Arlìa un autorevole linguista, tanto da essere chiamato a far parte dell’Accademia della Crusca. A lui, per esempio, si deve l’introduzione, nel 1902, di un termine di grande fortuna come “pubblicità” al posto del francese “recláme”. Qui di seguito, alcune pagine della prefazione al Lessico della corrotta italianità. Qui giù, una rassegna dei post contenuti nel blog. 18 febbraio 2015 -  Calabresi illustri. Oggi, 18 febbraio 2015, ricorre il centenario della morte di #CostantinoArlìa 18 febbraio 2014 -  Per l’anniversario della morte di Costan

In margine ad un convegno letterario. Letteratura e morte

di Carmelina Sicari Che degli animali divengano simboli non onirici ma filosofici è abbastanza inconsueto. Ma a considerare il rapporto tra letteratura e morte, esso si offre con grande evidenza. Al Festival delle letterature di Mantova , Philippe Forest ha portato un contributo particolarmente importante ed attuale. Come si sa, lo scrittore francese ha cominciato a occuparsi di letteratura a livello scientifico, è infatti docente di letteratura a Nantes, dalla morte della sua bambina. Il suo primo romanzo “ T utti i bambini tranne uno ” discorreva appunto dell'evento tragico della morte della bimba. Non si trattava però di una consolatoria, quanto proprio della nascita della letteratura e soprattutto del suo significato e dei suoi fini quali potrebbero oggi essere letti ed analizzati. La letteratura nei confronti della morte, con cui ha un rapporto strettissimo, ha un atteggiamento interpretativo non solo di consolazione, ma anche di evocazione, di rimozione. Occorre re

La grande guerra è davvero finita?

di Carmelina Sicari La grande guerra è davvero finita? L'interrogativo appare in un articolo di Guido Ceronetti e corre anche nel suo ultimo libro “Tragico tascabile” apparso per Adelphi e la cui caratteristica anche nel titolo è l'equivalenza tra grande guerra e tragedia. C'è continuità tra la prima e la seconda guerra mondiale e questo già era stato indicato da più parti ma che anche la prospettata terza guerra mondiale, se già in atto come indica papa Bergoglio o ancora da venire, sia pur essa in continuità rispetto alle altre due, è una faccenda del tutto nuova. Ceronetti è scrittore funerario, barocco e funerario poiché anche la morte è come per i poeti e gli scultori barocchi spettacolo. È scrittore simile-dissimile rispetto a Manganelli che amava anche lui lo spettacolo della morte o come D'Annunzio che scrisse una pagina tremenda sulla decimazione sui soldati di Catanzaro che si erano ammutinati, sul loro volto nella polvere. La grande guerra è dunqu

Gli incontri letterari de ilfilorosso. Appuntamenti a Cosenza e Rogliano dal 24 al 26 novembre

Un incontro tra amici e lettori della rivista provenienti da varie zone d’Italia nel segno della cultura. E' l’appuntamento letterario “Incontriamoci”,  arrivato alla sua dodicesima edizione,  che organizza l’associazione culturale ilfilorosso , casa editrice e rivista letteraria. Come ogni anno, a novembre, poeti, scrittori, artisti, giornalisti, un po' da tutta Italia si danno convegno tra Cosenza e Rogliano per tre giornate – dal 24 al 26 – per parlare di letteratura, poesia, cultura materiale. Quest'anno, particolare attenzione sarà dedicata al tema del cibo e alla musica. Si inizierà martedì 24 alla Fondazione Antonio Guarasci alle ore 16.30 con la conversazione di Annalisa Saccà, docente di letteratura italiana alla St. John’s University di New York, sul tema “Quaranta giorni e una donna per incontrare nuova la poesia”, relativo alla “La terra e la morte” di Cesare Pavese, di cui la Saccà è studiosa.  Il giorno successivo, alla libreria Mondadori di Cosenza a

La guerra a pezzi

di Carmelina Sicari C'è una singolare intuizione di Papa Francesco in totale accordo con voci dimenticate ovvero sia cadute in oblio, trascurate perché non appartenenti al piano della reality della realtà stricto sensu . L'idea che stiamo vivendo la terza guerra mondiale ma a pezzi. È un'idea che a nessuno degli interpreti delle profezie a cui faccio riferimento era venuta in mente. Si pensava ad una guerra totale nella decodificazione dell'Apocalisse, con eserciti schierati da una parte e dall'altra, con un fronte. Invece si tratta di feroci azioni ma staccate, intermittenti. Una guerra continua che però non si chiama neppure guerra come si invita da più parti a fare. Se la cosa non ha un nome dicevano i nominalisti del Medioevo, la cosa non esiste. Sicché se non nominiamo la guerra, essa non esiste. Si dà il caso che non esista neppure il suo contrario, ossia la pace. In un recente articolo su Famiglia Cristiana, il giornalista Scaglione elencava tutte

La profezia nella letteratura

di  Carmelina Sicari Si parla tanto della profezia contenuta nel romanzo di Michel Houellebecq, Sottomissione . Scioccante risulta non solo il contenuto della profezia, l'invasione dell'Islam e l'assoggettamento della cristianità ad esso, quanto il genere stesso, la profezia nella letteratura. È che abbiamo corta memoria, perchè la profezia è stata da sempre collegata alla letteratura e non solo con Dante. Ad esempio nella Canzone d'Aspromonte, la canzone di gesta dei normanni, la profezia corre abbondante e c'è anche la risposta alla sottomissione. L'ossessione della sottomissione spinge i musulmani ad invadere la Sicilia, Agolante manda costantemente i suoi ambasciatori a chiedere il tributo ai cristiani. Che la Canzone d'Aspromonte contenesse una profezia fu subito detto da qualcuno dei lettori interpreti, quando era assolutamente inimmaginabile lo svolgimento in una determinata direzione degli eventi. Che gli arabi tornassero per mare e aggredisser

La Poesia, per alleviare la pesantezza del mondo attuale

Carmelina Sicari Riteniamo che la poesia sia estremamente importante, anzi necessaria, oggi. È necessaria per la pesantezza del mondo attuale. Una pesantezza dovuta alla perdita dello spirito della danza di cui parlava Nietzsche e della gioia, dovuta all'attaccamento paranoico al denaro. Si discuteva di quale categoria potesse presiedere al rinnovamento necessario ora, hic et nunc. Ma categoria è termine ostico, parola, più semplicemente, giacché la parola, il logos, muove l'universo e la storia come in principio ha mosso la creazione. Nel maggio del '68 ormai mitico, correva uno slogan. Non fatti ma parole: Pas de faits, mais de mots. Paradossale rovesciamento per una società pragmatica e materialistica come la nostra. Nei grandi momenti di svolta sono necessarie le parole. Così Dante può indicare il rinnovamento stilistico, espressivo ma anche storico ed esistenziale con una parola, anzi due. Incipit vita nova. Le due parole sono naturalmente incipit e nova. Co

Villa San Giovanni ricorda il prof. Antonio Piromalli

VILLA SAN GIOVANNI ricorda ANTONIO PIROMALLI Sabato 11 aprile 2015, ore 17 presso Istituto comprensivo Giovanni XXIII V.le Ammiraglio Curzon, 34 / Piazza Valsesia LINK

Poesia. Premio Francesco Graziano 2015. Il bando

Per info: www.ilfilorosso.it

Messina ricorda #MariaLuisaSpaziani

Commemorata oggi, venerdì 30 gennaio, nell'Università di Messina, la poetessa Maria Luisa Spaziani scomparsa il 30 giugno del 2014. di Gaetanina Sicari Ruffo Grande evento culturale oggi a Messina, per la commemorazione della poetessa M. L. Spaziani, nonchè professoressa di Lingua e Letteratura francese, per tanti anni, docente nell'Ateneo della città. Nata a Torino nel '23 e scomparsa nel 2014, fu un'intellettuale con il dono della poesia oltre ad essere esperta e docente di Letteratura francese. Diede il suo valido contributo in questo campo anche con saggi importanti su Proust ed il teatro dal Seicento fino al Novecento. Frequentò i più conosciuti circoli letterari e fu amica di Eugenio Montale e moglie di Elémire Zola. Numerose le sue raccolte di poesia di cui l'ultima: L'occhio del Ciclone. Messina oggi la ricorda solennemente con l'intervento speciale di Carla Fracci cui la poetessa torinese aveva dedicato una sua poesia. E con intervent

Celebrazione virtuale del Centenario di #CostantinoArlìa #filologo per passione all'#AccademiadellaCrusca #AielloCalabro 23.08.1828 - #Firenze 18.02.1915

L'Evento celebrativo virtuale su Google Plus e su Facebook  per il 18 febbraio 2015. Qui di seguito, un articolo dello scorso anno. Qui di seguito, alcune voci riguardanti il giornalismo, tratte dal Lessico dell'infima e corrotta italianità di Costantino Arlìa e Pietro Fantani,  Carrara editore (terza edizione), Milano 1890.

Lezioni di critica

di Carmelina Sicari Tra i vari coccodrilli spesi per la morte di Jacqueline Risset , manca uno che pure ha connotato la mia formazione critica. Quello che ha definito la scrittrice e critica letteraria francese attraverso non solo le virtù ma gli errori. È stato fatto a me personalmente mentre giovanissima frequentavo il grande maestro Giorgio Petrocchi a Roma al Magistero più precisamente. Ero stata allieva del grande italianista a Messina e mi recavo a trovarlo al Magistero per imparare meglio il mestiere di critico a cui intendevo dedicarmi. Mi disse un giorno di andare a sentirlo alla Sapienza; vi avrebbe presentato un libro della Risset, appunto. Ero perplessa. L'invito mi era stato fatto non una certa aria di mistero che non sapevo spiegarmi. Fui puntualissima. Il libro della Risset era nientemeno che la traduzione in francese, della Divina Commedia, opera immane e faticosissima. Tra i relatori anche Giovanni Macchia, un mostro di popolarità tra gli addetti ai lavori. L&

La scoperta dell'America. La nave di Colombo ritrovata? Parla Ruggero Marino intervistato da Il Tempo

Il sito web del colombista Ruggero Marino, ospite ad Ajello nell'agosto  2011 per presentare il libro  "L'uomo che superò i confini del mondo" Il Tempo del 14 maggio 2014 Clicca sull'immagine per ingrandire e leggere Qui di seguito alcuni link riguardanti Colombo. 23 agosto 2011 -  Cristoforo Colombo, la "scoperta" delle Americhe, i Cybo, e la Calabria ; 29 agosto 2011  -  Aiello, Colombo e papa Cybo. Scoperte e vecchie certezze ; 22 novembre 2011 -  Colombo e la Calabria. Un incontro con la comunità italiana a Brooklyn ; 4 maggio 2012 -  I legami tra San Francesco di Paola e Cristoforo Colombo: il comune obiettivo della Crociata contro i Turchi ; http://www.scribd.com/doc/ 60565137/Sunto-delle-Tesi-di- Ruggero-Marino http://www.scribd.com/doc/ 62660764/La-meridionalita-di- Colombo http://www.scribd.com/doc/ 62660768/San-Francesco-Di- Paola-e-Cristoforo-Colombo-g- Pisano-Art-Pubblicato-Su- Calabria-Letter-Aria

Scompare l'ultimo grande scrittore calabrese della generazione del dopoguerra: Saverio Strati

Gaetanina Sicari Ruffo Stava per compiere novant'anni ed era nato a  Santa'Agata del Bianco (R.C.) nel 1924. Dopo la seconda guerra mondiale riprese gli studi che aveva interrotti e frequentò per alcuni anni  la facoltà di Lettere dell'Università di Messina. Fu in quest'occasione che ebbe un fortunato incontro con Giacomo de Benedetti che lo incoraggiò a scrivere. Così timidamente nacque la prima raccolta di racconti La Marchesina,  nel '56 per Mondadori, cui seguirono Tibi e Tascia, La teda e poi di seguito molti altri romanzi: Mani vuote , Noi lazzaroni , Il Selvaggio di Santa Venere , Il Diavolaro , I cari parenti , fino all'ultimo: Natale in Calabria del 2006. Nel '53 si trasferì a Firenze e poi si spostò in Svizzera con la moglie fino al '64. Ritornò di nuovo in Italia e si stabilì definitivamente a Scandicci vicino Firenze. Veniva spesso nella sua terra natale cui lo legava l'affetto per i conoscenti e  gli amici. Durante uno di questi

Per l’anniversario della morte di Costantino Arlìa. Filologo per passione all'Accademia della Crusca

Il Quotidiano del 16.02.2014, pag. 49 Il 18 febbraio 1915, a Firenze, moriva il calabrese Costantino Arlìa. Nella vita era stato magistrato di professione e filologo per passione. Tra le sue pubblicazioni più note, il “Lessico dell’infima e corrotta italianità” che scrisse insieme a Pietro Fanfani. La competenza filologica e lessicografica acquisita, nonché le numerose pubblicazioni a tema, fecero dell’Arlìa un autorevole linguista, tanto da essere chiamato a far parte dell’Accademia della Crusca. A lui, per esempio, si deve l’introduzione, nel 1902, di un termine di grande fortuna come “pubblicità” al posto del francese “recláme”.

LIBRI. Due poeti, Michelangelo Buonarroti e Galeazzo di Tarsia, ed il comune amore per Vittoria Colonna

Il Quotidiano 9.02.2014, pag. 51 COSA hanno in comune Michelangelo Buonarroti (1475-1564) e Galeazzo di Tarsia (1520-1553): il primo, figura poliedrica e geniale, scultore, pittore, architetto, poeta; il secondo poeta, autore del Canzoniere, e tirannico feudatario, barone di Belmonte Calabro? Il singolare accostamento è proposto in un libro di Vincenzo Segreti , di recentissima pubblicazione per i tipi The Writer di Milano . «La scelta di compararli – spiega Segreti, giornalista e scrittore di diversi volumi di storia locale - è scaturita dalla sostanziale differenza umana ed artistica fra due protagonisti del Rinascimento. Nel Buonarroti l’uomo onesto e burbero dall’“umore mercuriale” s’identifica con l’artista ricco di adamantina religiosità, neoplatonismo e intransigenza etica. Il Tarsia invece si palesa come una sorta di dottor Jekyll-Mister Hyde “ante litteram” per l’inconciliabilità delle sue liriche, dense di nobili sentimenti e umanità, con i comportamenti dispotic

In ricordo di Antonio Piromalli, nel decennale della morte

Gaetanina Sicari Ruffo (tratto da Calabria Sconosciuta 139-140, luglio-dicembre 2013) Sono passati dieci lunghi anni senza il Prof. Antonio Piromalli, apprezzatissimo collaboratore della presente rivista, già fondata all'epoca dal compianto primo direttore  dott. Giuseppe Polimeni. Egli aveva seguito con i suoi incoraggiamenti ed i suoi scritti il tortuoso percorso d'elaborazione per più d'un ventennio, fin dal 1978, ed i suoi contributi furono pubblicati fino a qualche anno prima della scomparsa. Originario dalla Calabria (Maropati 1920 - Polistena 2003) ha sempre rafforzato il suo legame con essa, nonostante fosse per lunghi periodi fuori, impegnato nell'insegnamento della Letteratura italiana prima all'Università di Urbino e Bologna, poi nelle Università di  Udine, Salerno, Cassino, medaglia d'oro nel 1989 dei Benemeriti della Scuola, della Cultura, dell'Arte anche per i molti importanti incarichi ministeriali che assunse per la promozione della

Una nuova edizione delle Poesie di Campanella

di Gaetanina Sicari Ruffo Una nuova edizione delle Poesie del frate domenicano Tommaso Campanella di Stilo vengono ora riproposte dalla Bompiani con commento e testo critico a cura di Francesco Giancotti (pp.1500, Euro 35). Si ricorda che alcune di esse, complesse ed a volte astruse, hanno carattere profetico, come tutta la produzione del filosofo calabrese che è scritta parte in latino, lingua dei dotti fino alla fine del Cinquecento, e parte in volgare italiano, la lingua nazionale del futuro, ancora rozza, come nell'esempio sotto riportato. Stavamo tutti  buio, altri sopiti d'ignoranza nel  sonno, e i sonatori pagati raddolciro il sonno infame. Altri vegghianti rapivan gli onori, la roba e il sangue e si facean mariti di ogni sesso e schernian le genti grame. Io accesi un lume: ecco qual d'api sciame scoverti, la fautrice tolta notte sopra me a vendicar ladri e gelosi.