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Visualizzazione dei post con l'etichetta CRONACA

I Casi di Sara e Yara. Consigli alle adolescenti

di Gaetanina Sicari Ruffo I recenti episodi di cronaca delle due giovanissime Sara e Yara di cui si conosce della prima l'infausta conclusione, della seconda il mistero senza fine della scomparsa, hanno diffuso per tutta Italia un senso di angoscia e di smarrimento che non accenna a diminuire. È possibile si sono chiesti molti che non si possa più circolare liberamente senza guardie del corpo e che sia così difficile la salvaguardia dei più deboli esposti alla violenza? Non solo è possibile, ma attenzione al pericolo che si annida dappertutto, anche nei luoghi familiari e nelle ore impensate, perché i tempi sono mutati in peggio e la favola di Cappuccetto Rosso che ammoniva del lupo cattivo è una realtà spesso senza lieto fine.

Caso Marlane. Rifiutata la sala consiliare di Praia a Mare (Cs) per la presentazione del libro del giornalista Cirillo edito da Coessenza

Riceviamo e pubblichiamo   Comunicato stampa di Francesco Cirillo a proposito del rifiuto da parte del sindaco di Praia a Mare a concedere la sala consiliare per la presentazione del libro sulla Marlane. “Le comunichiamo la ns indisponibilità ad autorizzare l’utilizzo della Sala consiliare per le finalità richieste. Firmato il sindaco dott. Carlo Lomonaco”. Con queste due righe il sindaco di Praia a  Mare, ha comunicato in data odierna il rifiuto a concedere la sala consiliare. Il sindaco di Praia a Mare, Lomonaco, pensa di allontanare dal suo comune la lettura del libro “Marlane: la fabbrica dei veleni –storia e storie avvelenate “ di Francesco Cirillo e Luigi Pacchiano, con le interviste di Giulia Zanfino e la post fazione dell’avv. Bonanni, edito dalla casa editrice Coessenza. Il rifiuto della sala consiliare, per la presentazione di un libro è un atto gravissimo e comunque anche un errore politico da parte dello stesso sindaco, in questo caso in doppia veste di sindaco ed imputato

Giovanni Losardo, La memoria e il silenzio. A Cetraro (Cs) manifestazione a trent'anni dell'uccisione (impunita)

Il Quotidiano della Calabria del 22.12.2010 Clicca sull'immagine per ingrandire e leggere

Minacce, 'ndrangheta e giornalismo in terra di Calabria

Riceviamo e pubblichiamo di Ferdinando Piccolo "Taniche di benzina sul balcone di casa, auto fatte saltare in aria o crivellate di proiettili, intimidazioni via citofono, foto di figli nel passeggino accompagnate da lettere di avvertimento. È difficile per chi non vive e lavora in Calabria farsi un’idea di cosa voglia dire essere cronisti (e magistrati, carabinieri, poliziotti) in una regione dove quello che sarebbe inaccettabile per qualunque giornalista diventa la quotidianità. Ma anche chi vorrebbe leggere di questa realtà e documentarsi fa molta fatica, perché le notizie calabresi raramente escono dai confini regionali. Agostino Pantano, Ferdinando Piccolo. Giuseppe Baglivo, Michele Albanese, Gianluca Albanese, Antonino Monteleone, Angela Corica, Agostino Urso, Lucio Musolino, Riccardo Giacoia, Saverio Puccio, Giovanni Verduci, Michele Inserra, Giuseppe Baldessarro, Guido Scarpino, Pietro Comito, Leonardo Rizzo, Filippo Cutrupi: Sono solo alcuni dei giornalisti e dei blogger c

Calabria, intimidazioni a giornalisti. “E' ora di smascherare i soliti ignoti”. L’invito alla chiarezza del segretario del Sindacato, Carlo Parisi, sulle intimidazioni a giornalisti

Dalla Fnsi Calabria REGGIO CALABRIA – Riportiamo, di seguito, l’intervento di Carlo Parisi, segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, che potrete trovare anche sul quotidiano d’informazione on line dell’assostampa, www.giornalisticalabria.it *** In una regione, come la Calabria, dove le buste contenenti proiettili e lettere minatorie sono, ormai, all'ordine del giorno in tutte le categorie sociali e professionali, si rischia di far cadere l'attenzione sul grave ed effettivo rischio che molti giornalisti corrono, quotidianamente, nello svolgere il mestiere di cronisti. In una situazione simile, purtroppo, solidarietà, marce, manifestazioni e girotondi servono a poco. Costituiscono, sì, attestazioni di solidarietà e d'affetto ai destinatari delle minacce, ma finiscono per fare il gioco sia di chi vuole alimentare il clima di terrore e la cultura del sospetto, sia di chi costruisce le proprie fortune, economiche e professionali, grazie al professionismo dell'

No 'Ndrangheta. Il giornalista ambientalista Francesco Cirillo: "Perché non aderisco alla manifestazione del 25 settembre contro la ‘ndrangheta a Reggio Calabria"

Perché non aderisco alla manifestazione del 25 settembre contro la ‘ndrangheta a Reggio Calabria di Francesco Cirillo La ‘ndrangheta non è un entità astratta. Non è un corpo estraneo alla nostra società, alle nostre istituzioni, al nostro modo di vivere la quotidianità. La ‘ndrangheta non vive sulla Luna. La ‘ndrangheta è qui fra noi, vive con noi. E noi che viviamo in Calabria, che lavoriamo o cerchiamo di farlo, lo sappiamo benissimo, perché la vediamo. La manifestazione del 24 settembre è una manifestazione di  appoggio alle istituzioni che lottano contro la ‘ndrangheta.

Cresce la mobilitazione per Sakineh

Da Avaaz tramite Gaetanina Sicari Ruffo che invita i navilettori a leggere il comunicato e sostenere la campagna  in favore di Sakineh Cari amici, Ben 33.317 di noi hanno fatto una donazione per la nostra campagna di emergenza finalizzata all'acquisto di paginate sui giornali per chiedere giustizia per Sakineh Ashtiani: è un dato incredibile! Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo nel giro di 12 ore e acquistato intere pagine sui principali quotidiani in Brasile e in Turchia, oltre agli inserti online, tutto in 72 ore. Le pagine sulla carta stampata (a destra) mostrano il Primo ministro Erdogan e il Presidente Lula con in mano una fotografia di Sakineh, e il titolo: "La sua vita è nelle tue mani". La risposta è stata immediata. Visto che il Presidente Lula aveva già offerto asilo politico a Sakineh, la nostra attenzione si è focalizzata sul Primo ministro Erdogan. I media turchi si sono occupati della questione sia sulla stampa che nei telegiornali, al punto che uno dei pi

Prove di morte per Sakineh

di Gaetanina Sicari Ruffo Una grande mobilitazione per salvare la vita di Sakineh, accusata di adulterio in Iran, si sta svolgendo in queste ore a Roma davanti all'ambasciata del suo paese. Una sua gigantografia campeggia davanti al Campidoglio e pure nella facciata dei palazzi Chigi e Valentini. Vi accorrono cittadini senza bandiere di partito per testimoniare il diritto alla vita, il più importante diritto umano. Ha fatto pervenire il suo appello anche Roberto Saviano, ormai icona d'una giustizia che è lenta a farsi strada, e quasi centomila sono le firme indirizzate al Tribunale del luogo che invece dimostra di risentirsi di quest'attenzione. Sono parecchie volte che nell'attesa dell'esecuzione si sottopone la condannata ad una tortura morale, dichiarandole l'imminenza dell'esecuzione. E poi che esecuzione barbarica. lapidazione! La vittima sepolta fino al petto diviene bersaglio di colpi di pietra, tali da non consentirle una morte rapida, supplizio rapp

Il vulcano sommerso di Capo Vaticano. «Chiamiamolo “furioso”». La proposta di Gaetanina Sicari Ruffo

di Gaetanina Sicari Ruffo   Si cerca un nome per il vulcano sommerso di quasi un   milione d'anni fa in Calabria, a 120 metri di profondità, a largo di Capo Vaticano, scoperto da una sofisticata tecnica aeromagnetica dall'Istituto   Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che ha pubblicato la notizia su Journal of Geophysical Research. Io proporrei il nome “Furioso” per il fatto che, sembra, quando era attivo, fossero   molto violente le sue eruzioni. Nessun testimone ovvio, ma le sue pietre pomici sono state trovate a circa 100 km di distanza dalla sua posizione. Sembra una favola, ma il merito va all'altissima tecnologia che oggi è più mirata che mai a definire la morfologia d'un territorio. Ci chiediamo come sia stato possibile scoprirlo. Più facile che scattare una fotografia. Il direttore del gruppo di ricerca, Massimo Chiappini ha riferito che dalle carte magnetiche dell'Italia risultava nella zona suddetta un alto livello di magnetizzazione.   Dai riscontri

Coni e Avis: la Calabria fa buon sangue. Stamane i presidenti regionali del Coni, Praticò, e dell’Avis, Marcianò, hanno firmato il protocollo d’intesa

REGGIO CALABRIA  – Questa mattina, nella sede provinciale dell’Avis di Reggio Calabria, è stato firmato il Protocollo d’intesa per la regione Calabria tra Avis e Coni. I presidenti regionali del Coni, Mimmo Praticò, e dell’Avis, Paolo Marcianò, hanno siglato l’accordo che sancisce l’inizio della collaborazione tesa alla promozione della donazione di sangue. Alla presenza del segretario regionale e presidente provinciale dell’Avis, Domenico Nisticò, e della responsabile della nuova struttura Avis di Gallina, Francesca Modafferi Minniti, si è parlato di come è nata questa sintonia e di quali saranno i benefici che porterà. “Lo sport – ha detto il presidente regionale dell’Avis, Paolo Marcianò – e la donazione del sangue sono due modelli di vita che necessariamente devono integrarsi. Coni e Avis camminano su binari paralleli: donatore e sportivo spingono verso un corretto stile di vita. L’incontro tra questi due modelli di vita significa, in Calabria, più civiltà e più amore verso il pros

Fare giornalismo in terra di Calabria. "Avamposto" un libro di Roberta Mani e Roberto Rossi (Marsilio Editore)

da Il Quotidiano della Calabria 26 maggio 2010 Clicca sulle immagini per ingrandire e leggere La Scheda del Libro

Libertà è partecipazione. Per la libertà d'informazione, per le libertà costituzionali. NO ALLA LEGGE BAVAGLIO

La Commissione Giustizia del Senato ha dato un primo via libera alla riforma delle intercettazioni che mette il bavaglio alla stampa e le manette alla magistratura. Se il Ddl passerà così com’è al Senato e poi alla Camera, ci sarà un grave vulnus alla democrazia. Non sapremo più delle malversazioni e degli inganni di politici e imprenditori corrotti perchè la stampa libera non potrà più raccontarlo. I magistrati non potranno perseguire in maniera efficace questi crimini a causa delle forti limitazioni alle intercettazioni a scopo investigativo. Neppure i blogger potranno svolgere più il loro compito informativo. All’appello contro la legge bavaglio sulle intercettazioni hanno già aderito quasi 120.000 persone, gruppi, sindacati e associazioni. All’appello hanno dato il loro sostegno i costituzionalisti Valerio Onida, Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Mario Dogliani, i giornalisti Marco Travaglio, Peter Gomez, editori come Giuseppe Laterza, le associazioni Articolo 21, Free Hardware

Inchiesta Eolico, perquisita abitazione di un giornalista de "Il Quotidiano"

19/05/2010  La Guardia di Finanza di Catanzaro ha perquisito l’abitazione del giornalista del «Quotidiano della Calabria», Paolo Orofino, su disposizione del sostituto procuratore Carlo Villani. La perquisizione riguarderebbe due articoli scritti dal giornalista e pubblicati dal «Quotidiano» sabato e domenica scorsi, rispetto all’inchiesta che ruota sui parchi eolici in Calabria.  CONTINUA A LEGGERE SU IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA

Per una cultura della legalità. L'appello della giornalista e scrittrice Gaetanina Sicari Ruffo

Dopo l'arresto del latitante Tegani, avvenuto a Reggio Calabria nei giorni scorsi, e l'applauso della folla presente all'indirizzo del boss, piuttosto che alle forze di polizia, si sono registrate le reazioni di tantissime persone che hanno offerto la solidarietà alla Procura e alla Questura reggine. Anche sul Social Network Facebook sono più di 2.500, sinora, le persone che hanno manifestato a favore della legalità. Qui di seguito, dalla giornalista e scrittrice  Gaetanina Sicari Ruffo , riceviamo e pubblichiamo l'appello per una cultura della legalità. *** I recenti fatti successi nella provincia di Reggio Calabria, prima l'intolleranza della popolazione della provincia contro gli immigrati a Rosarno, ora gli applausi  ad un affiliato pluricondannato d'una  cosca locale, non alle forze dell'ordine che ne avevano sancito l'arresto  assicurandolo alla giustizia, fanno molto riflettere su inquietanti segnali di cedimento d'una società che dovrebbe e

L'ultimo saluto al compagno Peppe

La cerimonia funebre si è tenuta nel pomeriggio del 9 aprile nella Chiesa di Santa Maria Maggiore. Tra i tanti amici che hanno voluto dare al compagno Verduci l’ultimo saluto, e stringersi attorno alla famiglia tutta, c’erano i compagni di Rifondazione di Cosenza e di Aiello Calabro, il segretario provinciale Angelo Broccolo; le Amministrazioni di Lungro, Acquaformosa e Aiello Calabro; ed una rappresentanza della squadra di calcio “Nuova Bella” di Lametia che ha portato i saluti del sindaco Gianni Speranza. Verduci ora riposa nel cimitero di Aiello Calabro vicino alla moglie Peppinella.

Il Compagno Peppe Verduci è morto

Il Poeta Comunista Peppe Verduci è morto oggi 8 aprile, dopo una lunga malattia, nella sua casa di Viale Cosmai a Cosenza. Il prossimo 22 maggio avrebbe compiuto 87 anni. È morto proprio in piena campagna elettorale, lui che di campagne elettorali ne ha fatte tante e che ha raccontato in diversi libri. Come quella indimenticabile di sessanta anni fa delle Politiche del 18 aprile 1948 in cui la DC vinse per 12 milioni di voti contro gli 8 del Fronte Popolare. In quel periodo, Peppe assieme a Nando Aloisio e agli altri compagni della sezione del PCI di Aiello Calabro (Cs), dove undicenne, nel 1932, si era trasferito con la famiglia da Lazzàro (Rc), erano impegnati in una fervente attività politica e sociale per l’affermazione degli ideali del Partito comunista al quale aveva aderito nel 1943. Per il compagno Peppe l’amore per il comunismo è stato, come per Nando Aloisio, “una questione di vita”. Come questione di vita è stata pure la “voglia di scrivere” che gli era venuta “più intensam