Passa ai contenuti principali

Caso Marlane. Rifiutata la sala consiliare di Praia a Mare (Cs) per la presentazione del libro del giornalista Cirillo edito da Coessenza

Riceviamo e pubblichiamo 
Comunicato stampa di Francesco Cirillo a proposito del rifiuto da parte del sindaco di Praia a Mare a concedere la sala consiliare per la presentazione del libro sulla Marlane.
“Le comunichiamo la ns indisponibilità ad autorizzare l’utilizzo della Sala consiliare per le finalità richieste. Firmato il sindaco dott. Carlo Lomonaco”. Con queste due righe il sindaco di Praia a  Mare, ha comunicato in data odierna il rifiuto a concedere la sala consiliare. Il sindaco di Praia a Mare, Lomonaco, pensa di allontanare dal suo comune la lettura del libro “Marlane: la fabbrica dei veleni –storia e storie avvelenate “ di Francesco Cirillo e Luigi Pacchiano, con le interviste di Giulia Zanfino e la post fazione dell’avv. Bonanni, edito dalla casa editrice Coessenza.
Il rifiuto della sala consiliare, per la presentazione di un libro è un atto gravissimo e comunque anche un errore politico da parte dello stesso sindaco, in questo caso in doppia veste di sindaco ed imputato del processo Marlane, che avrà inizio il prossimo 19 aprile nel tribunale di Paola, con l’accusa di omicidio colposo e disastro ambientale. Errore del sindaco in quanto nel concedere la sala avrebbe avuto tutto il diritto di far sentire la propria voce a tutti i presenti alla presentazione del libro, dicendo le sue ragioni e le motivazioni difensive. Ciò non è stato. Come non lo fu con l’ex  sindaco Antonio Praticò, nel 2001 che rifiutò ugualmente la sala consiliare, per la presentazione di un altro libro e costringendo alla presentazione provocatoria nel cimitero di Praia. Sappia il sindaco Lomonaco che non andremo nel cimitero questa volta. Chiederemo la piazza Italia di Praia a Mare. La piazza principale del paese cosicché tutti i praiesi liberi, democratici, desiderosi di verità su quanto avvenuto nella Marlane, potranno ascoltare liberamente, e sappia il sindaco che se verrà rifiutata la piazza per qualsiasi motivo, la presentazione avverrà ugualmente senza alcuna autorizzazione, così come si fa nei paesi dittatoriali.

Il libro tra poco nelle librerie è una raccolta di documenti ufficiali della Marlane. Parte dalla storia di Rivetti, dal suo arrivo a Maratea, dai misteri attorno alla statua del Cristo a Maratea, al fallimento di tutti gli investimenti del conte Rivetti, dopo aver consumato miliardi ottenuti dallo Stato, grazie alle sue amicizie con deputati democristiani, in particolare quella con l’on. Colombo, e alla nascita della fabbrica Marlane. Il libro si avvale di testimonianze terribili di operai colpiti da malattie tumorali, fatte dalla giornalista Giulia Zanfino, collaboratrice di Rai News 24.  Luigi Pacchiano coautore del libro racconta la sua esperienza di operaio e racconta la sua storia dall’interno della fabbrica, fino a quando venne colpito anch’egli da un tumore alla vescica, dal quale è miracolosamente sopravvissuto.
Francesco Cirillo giornalista e scrittore oltre che militante ambientalista scrive la storia della fabbrica, raccontando l’arrivo delle Iene, i primi scioperi, la nascita del sindacato Slai Cobas, le omissioni della politica praiese e dei sindacati ufficiali.  Il libro termina con l’inizio delle udienze di fronte al GUP e con l’udienza finale di rinvio a giudizio per tutti i dirigenti della fabbrica. La postfazione è stata curata dall’avv. Ezio Bonanni, esperto di malattie tumorali ed in prima linea in tutta Italia a difesa di tutti i cittadini colpiti da tumori. L’avv. Bonanni fa parte del collegio di difesa degli operai. Un libro che tutti dovranno leggere per dare dignità ai 117 operai morti e colpiti dal tumore e a tutti gli altri operai ed operaie che hanno lavorato nella fabbrica che era il sogno di ogni praiese, ma che ben presto diventò un incubo.

Commenti

  1. e direi, doveva anche ospitarli??Ma roba da pazzi..
    Leggete le relazioni tecniche per scoprire la verità, è tutto fin troppo chiaro!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Anonimo, taci paraculo è, ignorante, se non lo sa il comune o casa del popolo è di tutti....

      Elimina
  2. mi scuso per i refusi, ho scritto in fretta e in preda alla rabbia causatami dalla lettura di tale commento, che nega la verità e dimentica che il proprio sangue è lo stesso degli operai morti, essendo tutti diPraia, compresi sindaco, ex sindaco e tutti gli attori di questa triste e vergognosa vicenda.
    Negare le morti è negare la vita.

    RispondiElimina

Posta un commento