Passa ai contenuti principali

Post

Il Premio Viareggio, sezione giornalistica, a Palmi

di Gaetanina Sicari Ruffo Si è saputo del divorzio sorto a Viareggio tra la presidente Bettarini e l'amministrazione comunale della città in merito al glorioso premio istituito quarant'anni fa da Leonida Repaci ed in crisi d'autonomia. Bene ha fatto il Consiglio regionale della Calabria a proporsi come sostenitore e finanziatore per mantenerne in piedi la struttura. Le sue vicende ed i numerosi successi, da molti anni a questa parte, sono lì a testimoniarne la storia che è parte considerevole della cultura italiana. Le altre tre sezioni restano con il consenso di tutti i giurati a Viareggio per confermarne la valenza. L'edizione fiorentina del Corriere della Sera dello scorso 30 maggio riportava la notizia dell'incontro per selezionare le opere e per confermare la linea già scelta. E' un ottimo avvio.

E la chiamano estate... questa estate senza di te

E la chiamano estate .  Mi sono alzato stamattina, ed è diventato il motivo che mi è suonato dentro per tutta la giornata. La dedico, questa bella canzone cantata da Bruno Martino ( scritta da  Franco Califano ,  Bruno Martino  e  Laura Zanin, anno 1965), a  tutti quelli che - mi viene così - non ci sono più. In questa estate... che chiamano estate...

Io firmo. Una raccolta firme per abolire il "Porcellum"

di Gaetanina Sicari Ruffo Io Firmo. Si chiama così l'appello al nuovo Referendum per l'abolizione del Porcellum di Calderoli,   l'odiosa legge elettorale ingiusta e prevaricatrice della libertà di voto. Si tratta di quattro quesiti   che quanto prima si potranno   trovare nelle nostre piazze perché i cittadini li sottoscrivano e respingano la loro conformazione. Riguardano: Liste bloccate   (così come sono gli elettori non possono scegliere i loro candidati, quindi sono privati della loro legittima libertà di scelta); Premio di maggioranza (siffatto meccanismo attribuisce il 55% dei seggi alla lista che ottiene anche un solo voto più delle altre. Per raggiungere tale obiettivo si è obbligati a coalizioni sempre più ampie ed eterogenee che non assicurano stabilità di governo); Soglia di sbarramento ( attualmente è al 2%,un invito alla frammentazione,la si vuole portare almeno al 4%); Indicazione del candidato premier ( interferisce con le prerogative del Capo dello Stato ch

"Perché fare rete in Calabria?". Un incontro a Diamante con don Giacomo Panizza. L'appuntamento è per martedì 14 giugno

Riceviamo e pubblichiamo  Prima che intervenisse qualche mese fa al programma-evento di Rai 3 “Vieni via con me” come ospite di Roberto Saviano, pochi conoscevano il coraggio e l’impegno di don Giacomo Panizza, prete anti-’ndrangheta la cui storia è stata raccontata davanti a milioni di italiani. Adesso la sua storia può esser letta ancora da più gente grazie al volume “ Qui ho conosciuto Purgatorio Inferno e Paradiso ”, scritto da Panizza insieme con il critico letterario e cinematografico Goffredo Fofi . Bresciano di origine, dal 2002 Don Giacomo Panizza è nel mirino di una delle più sanguinarie famiglie ‘ndranghetiste calabresi: in una lunga ed appassionante conversazione con Goffredo Fofi, suo amico di vecchia data e compagno in molte battaglie sociali che lo hanno visto protagonista negli ultimi trent’anni, Don Giacomo ora racconta la sua storia. Nato da una famiglia di operai, nel 1964 Giacomo ha cominciato a lavorare in fabbrica dopo aver terminato la scuola elementare: lì è en

L’immunità parlamentare e il legittimo impedimento

di Franco Pedatella   Quelli che sostengono oggi il ritorno all’immunità parlamentare o ignorano la storia oppure la conoscono ma fanno finta di ignorarla. Nel primo caso, in quanto ignoranti, non sono in grado di governare il Paese, anzi abusano della fiducia ricevuta dai cittadini elettori; nel secondo caso sono rei di tradimento del loro compito, che è quello di governare il Paese nell’interesse del Paese medesimo, cioè di quel complesso di abitanti-cittadini, organizzazione politica e giuridica e territorio che siamo soliti definire Stato. Mai e poi mai, infatti, i Padri Costituenti si sarebbero sognati d’introdurre nella nostra Costituzione il principio dell’immunità solo per consentire ai “politici”  di coprire i loro traffici illeciti contro lo Stato per cui lavorano ed al quale hanno solennemente giurato fedeltà.

Bello è ‘l civil servir la propria patria

di Franco Pedatella Bello è ‘l civil servir la propria  patria: chi ‘l fa con l’arma in mano, chi con penna, o meritevol opra di scalpello o di pennello o di dolce suono che al ciel lo spiro umano in alto levi; chi con sommessa prece che il silenzio di uman deserto rompa e all’uom dia voce; chi col pensier che arcan sentieri indaghi;

I mali della Calabria in un raro scritto di Pasolini degli anni '60

di  Gaetanina Sicari Ruffo Non sono molto cambiati, restano pressoché uguali al passato i difetti della regione Calabria: immobilismo, povertà di mezzi e di risorse, lotte intestine, complessi d'inferiorità, abbandono e malgoverno. Almeno per quello che altri vedono dall'esterno. E a vedere e criticare questa volta è proprio P. P. Pasolini. Ho trovato una sua risposta ad un lettore che gli chiedeva cosa pensasse della Calabria in una raccolta di sue rubriche ai giornali, contenuta in Le belle bandiere degli Editori Riuniti del '91, con la presentazione di Tullio De Mauro. Il suo è un giudizio duro ed inflessibile che però ha un fondo di verità.