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No 'Ndrangheta. Il giornalista ambientalista Francesco Cirillo: "Perché non aderisco alla manifestazione del 25 settembre contro la ‘ndrangheta a Reggio Calabria"

Perché non aderisco alla manifestazione del 25 settembre contro la ‘ndrangheta a Reggio Calabria di Francesco Cirillo La ‘ndrangheta non è un entità astratta. Non è un corpo estraneo alla nostra società, alle nostre istituzioni, al nostro modo di vivere la quotidianità. La ‘ndrangheta non vive sulla Luna. La ‘ndrangheta è qui fra noi, vive con noi. E noi che viviamo in Calabria, che lavoriamo o cerchiamo di farlo, lo sappiamo benissimo, perché la vediamo. La manifestazione del 24 settembre è una manifestazione di  appoggio alle istituzioni che lottano contro la ‘ndrangheta.

"Cecità" di Saramago al Magna Graecia Teatro Festival

Di  Gaetanina Sicari Ruffo Giorni fa ho avuto modo di vedere a Reggio Calabria  uno spettacolo teatrale organizzato da Magna Grecia, l'associazione regionale che si è fatta carico per tutta l'estate di portare in giro per le piazze delle città  calabresi apprezzabili capolavori di arte e di recitazione, con il patrocinio dell'ambasciata del Portogallo a Roma e dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, presidente d'onore J. Saramago. Si tratta del dramma, tratto dal romanzo  Cecità  di J. Saramago, lo scrittore portoghese, premio Nobel del 1998, da poco scomparso.

Il 1976, era il 9 settembre, moriva Mao, “il Grande Timoniere” della Cina

Il 9 settembre del 1976, a mezzanotte e 10, moriva a Pechino “il Grande Timoniere”, che dal 1949, anno della proclamazione della Repubblica Popolare, era stato uno dei protagonisti indiscussi della storia della Cina. Per 27 anni Mao Tse-tung rappresentò - come scrive il giornalista Vittorio Zucconi - «l’ultima illusione di una possibile alternativa rivoluzionaria, giovanilista e movimentista alla sclerosi terminale del Socialismo sovietico e all’imborghesimento dei partiti comunisti occidentali». La Cina di oggi, che sempre di più si dirige verso il libero mercato, apprestandosi a divenire la prima potenza economica mondiale, è il frutto della storia politica e sociale assai travagliata che va dalla rivolta dei boxer alla fine dell’Impero, dal caos politico dei Signori della Guerra, alle mire espansionistiche del Giappone, dalla comparsa sulla scena politica cinese delle teorie marxiste e leniniste, alla nascita della Repubblica Popolare.

Cresce la mobilitazione per Sakineh

Da Avaaz tramite Gaetanina Sicari Ruffo che invita i navilettori a leggere il comunicato e sostenere la campagna  in favore di Sakineh Cari amici, Ben 33.317 di noi hanno fatto una donazione per la nostra campagna di emergenza finalizzata all'acquisto di paginate sui giornali per chiedere giustizia per Sakineh Ashtiani: è un dato incredibile! Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo nel giro di 12 ore e acquistato intere pagine sui principali quotidiani in Brasile e in Turchia, oltre agli inserti online, tutto in 72 ore. Le pagine sulla carta stampata (a destra) mostrano il Primo ministro Erdogan e il Presidente Lula con in mano una fotografia di Sakineh, e il titolo: "La sua vita è nelle tue mani". La risposta è stata immediata. Visto che il Presidente Lula aveva già offerto asilo politico a Sakineh, la nostra attenzione si è focalizzata sul Primo ministro Erdogan. I media turchi si sono occupati della questione sia sulla stampa che nei telegiornali, al punto che uno dei pi

Prove di morte per Sakineh

di Gaetanina Sicari Ruffo Una grande mobilitazione per salvare la vita di Sakineh, accusata di adulterio in Iran, si sta svolgendo in queste ore a Roma davanti all'ambasciata del suo paese. Una sua gigantografia campeggia davanti al Campidoglio e pure nella facciata dei palazzi Chigi e Valentini. Vi accorrono cittadini senza bandiere di partito per testimoniare il diritto alla vita, il più importante diritto umano. Ha fatto pervenire il suo appello anche Roberto Saviano, ormai icona d'una giustizia che è lenta a farsi strada, e quasi centomila sono le firme indirizzate al Tribunale del luogo che invece dimostra di risentirsi di quest'attenzione. Sono parecchie volte che nell'attesa dell'esecuzione si sottopone la condannata ad una tortura morale, dichiarandole l'imminenza dell'esecuzione. E poi che esecuzione barbarica. lapidazione! La vittima sepolta fino al petto diviene bersaglio di colpi di pietra, tali da non consentirle una morte rapida, supplizio rapp

Beirut 2 settembre 1980, il "caso" Toni-De Palo dopo 30 anni

Dal sito www.toni-depalo.it La mattina del 2 settembre 1980 Italo Toni e Graziella De Palo, due giornalisti che sono da 10 giorni a Beirut per documentare le condizioni di vita dei profughi palestinesi e la situazione politico-militare della sfortunata nazione, escono dal loro albergo per recarsi, con una jeep del Fronte Democratico Popolare per la Liberazione della Palestina, nei pressi del castello di Beaufort, su una delle linee di fuoco che li oppone agli israeliani ed ai loro alleati. Lui è un professionista di lunga esperienza, profondo conoscitore dei problemi del Medio Oriente e redattore dei “Diari”, una catena di giornali regionali che l'editore Parretti in quegli anni sta lanciando in Italia; lei una giovane e coraggiosa collaboratrice di “Paese Sera” e de “L'Astrolabio”, la testata fondata e diretta da Ferruccio Parri, dalle cui colonne denuncia e documenta i traffici internazionali d'armi che avvengono in violazione degli embargo sanciti dall'Onu contro naz