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Beirut 2 settembre 1980, il "caso" Toni-De Palo dopo 30 anni

La mattina del 2 settembre 1980 Italo Toni e Graziella De Palo, due giornalisti che sono da 10 giorni a Beirut per documentare le condizioni di vita dei profughi palestinesi e la situazione politico-militare della sfortunata nazione, escono dal loro albergo per recarsi, con una jeep del Fronte Democratico Popolare per la Liberazione della Palestina, nei pressi del castello di Beaufort, su una delle linee di fuoco che li oppone agli israeliani ed ai loro alleati.
Lui è un professionista di lunga esperienza, profondo conoscitore dei problemi del Medio Oriente e redattore dei “Diari”, una catena di giornali regionali che l'editore Parretti in quegli anni sta lanciando in Italia; lei una giovane e coraggiosa collaboratrice di “Paese Sera” e de “L'Astrolabio”, la testata fondata e diretta da Ferruccio Parri, dalle cui colonne denuncia e documenta i traffici internazionali d'armi che avvengono in violazione degli embargo sanciti dall'Onu contro nazioni dell'area afroasiatica dalle politiche interne repressive o coinvolte in guerriglie o in vere e proprie guerre di aggressione.
E' un'occasione che non possono lasciarsi sfuggire, anche se certo presenta qualche rischio, tanto che il giorno prima hanno ritenuto opportuno comunicare la loro intenzione all'ambasciata italiana.
Non fanno più ritorno: da quel momento si perdono le loro tracce ed inizia una delle storie più misteriose, efferate e meno conosciute dell'Italia degli ultimi decenni.

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