Enrico Berlinguer di Alfonso Lorelli Fonte Il Quotidiano della Calabria del 6 febbraio ’09, pag. 17 Sono passati più di 30 anni da quando Enrico Berlinguer ebbe a dire che la vera grande questione italiana era la questione morale, la corruzione eretta a sistema di relazione, quasi essenza cd esistenza di tutta la nostra vita collettiva. Nel 1992, Tangentopoli confermò la verità di quell'analisi che non era una malefica profezia ma la corretta lettura dei fatti passati e presenti. Berlinguer non pensava che dovessero essere i giudici a darvi soluzione. Egli credeva che potesse essere il potere politico medesimo ad autoemendarsi, a correggere i propri mali, facendosi egemone e dirigendo la rivoluzione etica di cui il paese aveva bisogno. Era un'illusione che nasceva in parte dall'ottimismo della volontà, in parte dalla convinzione gramsciana che il "moderno principe", il partito, il suo in particolare, potesse esercitare l'egemonia anche moral