di Gaetanina Sicari Ruffo Quando ormai nessuno se l'aspettava più è avvenuta la liberazione della donna iraniana di Tamiz condannata alla lapidazione e poi all'impiccagione. La campagna di pressioni forse è stata efficace, forse, perché niente è dato sapere. Le autorità del luogo, sottoponendo lei ed il figlio ad un nuovo processo, hanno capito ch'era innocente, forse hanno voluto, una volta tanto, smorzare i toni d'un processo politico che veniva a contrastare con i diritti umani, forse... è avvenuto un miracolo: l'hanno semplicemente perdonata. La soddisfazione è grande in tutti gli ambienti in cui la vita umana si rispetta e si auspicano moderati costumi. Ora se tutti facessero così e se per il Natale 2010, anche se seguaci di varie confessioni, liberassero i condannati a morte o trasmutassero la loro pena! Un segnale di distensione mondiale sarebbe più di mille candele accese per festeggiare, più di mille stelle ardenti in cielo, sarebbe un auspicio di buona vol