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#WorldCancerDay 2016, Alimentazione e cancro, se ne parla a #Cosenza il 4 febbraio

COSENZA – Tra le cause di insorgenza dei tumori si elencano generalmente l'ambiente inquinato, fattori genetici, scorretti stili di vita (fumo, alcol, per esempio). Anche cosa e quanto mangiamo influisce però nella buona o nella cattiva salute. Una sana alimentazione, secondo le raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul cancro, «ricca di cereali integrali e legumi, frutta e verdura, con poca carne rossa e una fortissima riduzione del consumo di bevande zuccherate e carni conservate, protegge dallo sviluppo di tumori e sembra possa contrastare efficacemente anche l'insorgenza di recidive». Di alimentazione e cancro, di cibo come prevenzione, e come supporto nel corso della malattia, si parlerà nel convegno promosso dall’Associazione Biologi Nutrizionisti Calabresi (ABNC), in collaborazione con il Comune di Cosenza, con l'Ente Provincia, la Lilt, l'Airc, e con la Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva (SIGE), in programma per il

La singolare attualità di un poeta in semioblio

di  Carmelina Sicari - direttore del periodico Calabria Sconosciuta Esce per Gangemi editore di Roma, La cimice , una pièce teatrale del grande poeta e scrittore russo Vladimir Majakovsckij. È interessante innanzitutto cogliere la novità dell'edizione che appare in Italia come ua trascrizione, interpretativa a fumetti di Franco Staino, del testo. L'opera del poeta-scrittore infatti molto difficile, negli anni era stata rappresentata poche volte. Una nel '29 poco prima della morte dell'autore, finito suicida nel '30. Nel '31 l'opera viene rappresentata a New York, nel '59 a Parigi. La rappresentazione era stata sempre complessa. La novità dell'edizione è quella di trasformare lo spazio della pagina in spazio scenico per la rappresentazione dei fumetti ad opera di Franco Staino che ha già curato un'edizione di Pinocchio nel 2011. Prisypkin, il protagonista che è lo stesso poeta, risorge ma è soggetto ad una totale metamorfosi, rinasc

Ferrovia Silana. Lettera al Ministro Franceschini per il "ripristino in chiave turistica della ferrovia a scartamento ridotto tra Camigliatello e San Giovanni in Fiore"

Leggi di più sul sito dell'Associazione Ferrovie in Calabria Leggi anche: 03 dicembre 2015 Viaggio nel tempo col trenino a vapore sulle strade ferrate della Presila

Adorazione dei Magi

Adorazione dei Magi (#CoriglianoCalabro) #RaffaeleAloisio pittore XIX sec. #AielloCalabro

In morte di un ufficiale

Cataldi Giuseppe Italo Tripoli Pastorelli. il primo calabrese morto nella spedizione in Etiopia del 1935 . di Vincenzo Davoli * Il porto di Massaua Nel 2015 sono stati ricordati vari anniversari di eventi storici di rilevanza mondiale, tra cui: - il 70° anniversario della conclusione della 2ª guerra mondiale; -il centenario dell’entrata dell’Italia nella 1ª guerra mondiale – 24 maggio 1915; -il bicentenario della definitiva disfatta di Napoleone a Waterloo (giugno 1815). Rispetto ai tali eventi è stato dimenticato l’ 80° anniversario dell’inizio (3 ottobre 1935)  del conflitto armato che portò l’Italia a conquistare l’impero d’Etiopia . Nondimeno, ad ottanta anni dalla morte, vogliamo ricordare un giovane Ufficiale cosentino, che, quantunque sia deceduto quattro mesi prima dell’inizio delle ostilità, venne ufficialmente annoverato tra i primi italiani Caduti per la fondazione dell’impero. Il suo nome, indicato in forma abbreviata, era Giuseppe Italo Cataldi, nato a Torano

L'eterna follia ne l'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto

di Carmelina Sicari Cinquecento anni dall'apparizione del Furioso (prima edizione 22 aprile 1516), il poema non solo della modernità ma della condizione globale dell'uomo apparso prodigiosamente nel cuore dell'umanesimo a proclamare la fallacia della speranza umana. Speranza di che? Di immortalità, di centralità, di grandezza. Ecco l'eroe che aveva percorso la poesia cavalleresca, le canzoni di gesta, l'intera Europa, con il suo coraggio, con il valore, eccolo divenuto pazzo. Era l'eroe centrale, lo ricordiamo anche dell'Aspromonte. Ecco che Orlando si aggira nudo, barbuto, senza senno per metà del poema. Ricordo lo stupore ed anche lo sconcerto che il bravissimo docente di Italiano al liceo ci comunicava alla lettura degli episodi della follia. Perché renderlo pazzo ed Ariosto che voleva dire? Proprio lo sconcerto del mio amato professore mi obbligò quasi ad occuparmi della faccenda. Il paradosso era evidente. Ariosto che aveva seguito per il suo po

“Alle soglie dell’ultimo giorno”, continua il tour calabrese del romanzo di Sergio Ruggiero

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