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Melissa, 60 anni dall'eccidio

Fonte Il Quotidiano della Calabria del 29 ottobre '09, pag. 54

Al via il Premio Sodalitas Giornalismo

Da Maddalena Cassuoli della Fondazione Sodalitas riceviamo e diffondiamo Salve, mi chiamo Maddalena Cassuoli e per conto di Fondazione Sodalitas mi sto occupando della promozione del Premio Giornalismo per il Sociale, giunto quest’anno alla sua ottava edizione. Si tratta di un riconoscimento che viene assegnato agli operatori dell’informazione distintisi per aver approfondito e segnalato all’opinione pubblica temi di particolare rilevanza sociale e umanitaria. L’obiettivo è favorire la crescita di una cultura dell’informazione più attenta ai problemi sociali e, allo stesso tempo, far crescere l’attenzione dei media verso questi temi. Il Premio si articola in cinque categorie: 1. Stampa: articoli usciti su quotidiani e periodici; 2. Web: articoli e/o servizi apparsi su internet, testate online e altri mezzi di comunicazione multimediali; 3. Radio: comunicati e servizi trasmessi sulle emittenti radiofoniche nazionali; 4. Televisione: servizi televisivi in formato Dvd trasmessi

Inno alla Terra. Per la difesa del paesaggio italiano, una raccolta fondi del FAI

Sostieni anche tu la nostra campagna di raccolta fondi  "La Terra di Francesco" . Dona  2 euro  con un  SMS  solidale al numero 48548 per tutelare il Bosco di San Francesco ad Assisi, luogo simbolo del paesaggio italiano. http://www.laterradifrancesco.it/progetto.htm

Libera stampa in libero Stato: la Fnsi ne parla all’Europa. C’era anche Carlo Parisi ieri a Bruxelles, insieme agli altri membri della Giunta, ad incontrare il Parlamento

Dalla FNSI - Sindacato Giornalisti Calabria riceviamo e diffondiamo Nella foto Siddi e Parisi a Bruxelles BRUXELLES, 9 ottobre '09 – La delicata questione della libertà, o meglio della mancanza di libertà nell’informazione italiana è approdata al Parlamento europeo: ieri la Giunta della Federazione nazionale della stampa italiana, di cui è componente Carlo Parisi, segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, ha incontrato i vertici di Bruxelles per ribadire il diritto, in Italia e in Europa, ad una stampa senza guinzaglio. “L’occasione ufficiale era quella del dibattito in aula – riferisce Carlo Parisi – sull’informazione e il pluralismo in Europa, partendo dalla vicenda italiana, ma non sono mancati momenti di confronto diretto con le istituzioni europee, alle quali abbiamo chiesto un impegno concreto affinché siano assicurati in tutti i Paesi dell’Unione la piena ed effettiva libertà di stampa e di opinione ed il pluralismo dei media, senza interferenze delle

Libertà di Stampa. Alcuni scatti della manifestazione romana

*** Le foto sono state scattate e gentilmente inviate alla Redazione del Blog da Bruno Bertolini

Libertà di stampa: in piazza 46 anni dopo la legge che l’ha sancita. Anche il Sindacato Giornalisti della Calabria partecipa alla manifestazione promossa dalla Fnsi

Da FNSI-Calabria riceviamo e diffondiamo REGGIO CALABRIA – Sono passati 46 anni da quando i giornalisti italiani si sono visti riconoscere, con una legge dello Stato, la n.69 del 1963, il “diritto insopprimibile di informazione e critica”, nel rispetto, naturalmente, della personalità altrui. Eppure, per garantire il diritto di sapere dei cittadini e il dovere di informare del giornalista, nel nostro Paese si deve ancora scendere in piazza: è, infatti, prevista per dopodomani, sabato 3 ottobre, a Roma la manifestazione per la libertà di stampa, promossa dalla Federazione nazionale della stampa italiana. Una manifestazione di matrice volutamente popolare e civica, a cui parteciperà anche il Sindacato dei giornalisti della Calabria, “nella convinzione – sottolinea Carlo Parisi, segretario del Sindacato regionale e componente della Giunta esecutiva Fnsi – che sia un dovere collettivo tutelare il diritto dei giornalisti ad informare liberamente e, di conseguenza, quello dei cittadini a

In libreria "Gli Internati Militari Italiani" di Mario Avagliano e Marco Palmieri (Einaudi Editore), la storia degli IMI attraverso le lettere e i diari dei protagonisti

Fonte: Storia XXI secolo   Il libro Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 centinaia di migliaia di militari italiani furono disarmati dai tedeschi e posti di fronte ad una drammatica scelta: continuare la guerra sotto le insegne nazifasciste o essere deportati nei campi di concentramento? La gran parte di loro – circa 650 mila, tra cui 30 mila ufficiali e 200 generali – rifiutarono di continuare a combattere al fianco dei tedeschi e scelsero di non aderire alla Repubblica di Salò. La conseguenza del loro “no” fu la deportazione e l'internamento nei lager nazisti, non come prigionieri di guerra ma con lo status fino ad allora sconosciuto di IMI, Internati Militari Italiani, voluto da Hitler per sottrarli alla Convenzione di Ginevra e sfruttarli liberamente. Questa pagina sconosciuta della seconda guerra mondiale, della guerra civile tra italiani tra il 1943 e il 1945, della Resistenza e della Guerra di liberazione italiana ed europea, è stata a lungo trascurata e dim

Congedo ai giornalisti con handicap in famiglia. L’Inpgi recepisce la normativa generale per l’assistenza concessa ai lavoratori dipendenti

Dall'Inpgi Calabria REGGIO CALABRIA – Anche i giornalisti dipendenti potranno usufruire, su richiesta, di congedi straordinari retribuiti, per un periodo massimo di due anni nell’arco della vita lavorativa, per assistere familiari con handicap ai quali sia stata riconosciuta una grave disabilità, ai sensi della legge 104/92 (articoli 3 e 4). “Un provvedimento importante – sottolinea Carlo Parisi, fiduciario dell’Inpgi per la Calabria e presidente della Commissione nazionale Provveditorato – per quei colleghi che si trovano ad affrontare simili difficoltà, reso possibile grazie alla decisione del Consiglio di amministrazione dell’Inpgi di recepire quelle norme a tutela della maternità, altrimenti non obbligatorie e che comportano, comunque, un onere per l’Istituto”. Infatti, “stando semplicemente all’autonomia concessa all’Inpgi dal decreto di privatizzazione – fa notare il fiduciario – la normativa che consente il congedo straordinario per le motivazioni indicate non sarebbe s

Terra incognita, la ceramica italiana del ‘900 a Londra. In mostra 6 opere dell’artista calabrese Giuseppe Civitelli

Sopra, l'artista Civitelli con sue opere (Foto gentilmente fornite dalla famiglia) Il manifesto della mostra londinese UNA CINQUANTINA di opere che ripercorrono e illustrano sessant’anni della storia della ceramica italiana moderna, dalla fine degli anni ’20 alla metà degli anni ’80, realizzate dai più famosi artisti e ceramisti italiani, saranno le protagoniste di una importante mostra che si terrà a Londra, dal 30 settembre al 20 dicembre, presso la “Estorick Collection of Modern Italian Art”, istituzione che dal 1998 promuove con successo la conoscenza dell’arte italiana presso il pubblico inglese. “ Terra incognita: Italy’s Ceramic Revival ”, questo il titolo dell’esposizione il cui vernissage è previsto per il 29 di questo mese , si annuncia – nelle aspettative della storica dell’arte Lisa Hockemeyer - come una vera e propria rivelazione per tutti i cultori dell’arte moderna e gli amanti della ceramica. Si tratta, secondo quando scrive la curatrice dell’evento cultur

Spagna, arrestato a Valencia pilota argentino dei 'voli della morte'

Fonte Peace reporter  23.09.09 Julio Alberto Poch è accusato di aver guidato gli aerei da dove venivano lanciati in mare i corpi dei dissidenti politici La polizia spagnola ha arrestato Julio Alberto Poch, 57 anni, pilota di linea della compagnia olandese Transavia, sospettato di essere coinvolto nella "guerra sporca" scoppiata in Argentina tra il 1976 e il 1983. Gli agenti iberici lo hanno catturato oggi durante una sosta del suo volo, diretto ad Amsterdam, all'aeroporto di Valencia Manises. Sono bastati solo quaranta minuti ai poliziotti che, dopo aver contattato l'Interpol, hanno fatto scattare le manette ai polsi di Poch. Secondo gli inquiernti l'uomo sarebbe sospettato di aver partecipato in qualità di pilota ai cosidetti "voli della morte" durante i quali i prigionieri politici dei militari argentini venivano narcotizzati e gettati in mare dall'aereo. Durante i sette anni di governo della giunta militare in Argentina circa trentamil