“Shall I call him artist or genius - or mystic - or madman? Probably he is all.” Queste sono le parole tratte dal Robinson’s Diary, del 10 dicembre 1825, di H. C. Robinson. Parole che si interrogano sulla personalità di William Blake, un artista totale che dipinge, incide, scrive poesia (conosciuto per essere l’autore dei Canti dell’Innocenza del 1789 e dei Canti dell’Esperienza del 1794), che compone musica, considerato e conosciuto nella sua epoca soprattutto per l’attività di illustratore di libri. È certamente un uomo di genio, come lo definisce Coleridge. Il suo valore è conosciuto anche fuori dall’Inghilterra. Un pittore tedesco, che lo aveva conosciuto, ebbe a dire: “In Inghilterra ho visto molti uomini di talento, ma solo tre uomini di genio: Coleridge, Flaxman and Blake, e di questi Blake era il più grande”. Blake - di cui ricorrono 250 anni dalla nascita celebrati con una mostra di Quaderni di appunti alla British Library da metà gennaio sino a tutto il mese di marzo – na