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La crisi della civiltà di massa e della società aperta a proposito delle elezioni americane

di  Carmelina Sicari  - direttrice  Calabria Sconosciuta Si consuma sotto gli occhi di tutti una duplice drammatica crisi, quella della società di massa che diviene uno dei pericoli più drammatici per la democrazie occidentali e l'altra non meno drammatica della società aperta. Penso, non senza commozione, al testo fondamentale per la mia generazione de La società aperta ed i suoi nemici di Popper. Lì era rappresentata con orgoglio la società aperta ed i i cui nemici erano i cosiddetti pensatori forti: Platone e gli altri tra cui Marx con i loro modelli chiusi. La società di massa vista profeticamente da Ortega y Gasset agli inizi del Novecento, era poi quella da cui era nato il nazismo. Una società che da carne divorava lo scheletro. Immagine suggestiva ed efficace quanto mai attuale. Perché? Perché sono entrate in crisi entrambe le civiltà come si vede alle ultime elezioni americane? Perché la politica degradata a mero arricchimento si è inserita nel vasto movimento

Libri. "Un germoglio tra le sbarre" di Angelica Pedatella e Paolo Paparella, presentazione in Senato il 16 novembre