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Fotografia. Luna già piena

Luna già piena -  #AielloCalabro  2 agosto 2015 Ph.  #BrunoPino "Vide gran copia di panie con visco, ch’erano, o donne, le bellezze vostre. Lungo sarà, se tutte in verso ordisco le cose che gli fur quivi dimostre; che dopo mille e mille io non finisco, e vi son tutte l’occurrenze nostre: sol la pazzia non v’è poca né assai; che sta qua giù, né se ne parte mai". Tratto dal canto XXXIV dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto

Ricordando #NandoAloisio

Volume ‪#‎LaCalabriadeiMigranti‬ ‪#‎CentroRicercasulleMigrazioni‬ ‪#‎Icsaic‬ Numero monografico Rivista calabrese di storia del ’900, n. 2, 2014 -  ISSN 2281-582 La pubblicazione che tratta tra le altre anche della storia di ‪#‎NandoAloisio‬ sarà presentata all'interno della cerimonia di commemorazione che si svolge ad ‪#‎AielloCalabro‬ il ‪#‎31luglio2015‬ Rassegna stampa

Franco Mosino. Un personaggio di Reggio

Carmelina Sicari La scomparsa del professore Franco Mosino segna quasi la conclusione di una generazione che ha espresso non l'antica Reggio ma l'essenza stessa della città come polis greca. La città è pervasa dallo spirito della polis greca. Tale spirito ha un termine che è anche un indice. In gergo suona tragediatore. Ossia posseduto dallo spirito della tragedia. Lo spirito della tragedia è allucinatorio, profondamente arcaico e doloroso, fa apparire ogni evento come ineluttabile, voluto dal destino, irreversibile. Ogni evento è fatato perciò i rancori diventano inimicizie, il ratto di una donna all'origine di una guerra sanguinaria. E poi c'è l'invettiva che anima l'ira funesta. All'origine dei poemi omerici sta proprio questo spirito tragico che l'antico greco Franco Mosino rappresentava in sé per noi. L'invettiva è il momento supremo di questo spirito che il poeta Giunta ha indicato come un indice della condizione degli abitanti della po

Belmoro di C. Alvaro. Quinta ed ultima parte

di Gaetanina Sicari Ruffo Dopo varie peripezie del protagonista Belmoro che passa da una servitù ad un'altra e si sottopone a vari travestimenti anche femminili, poi uomo-ombra e uomo-fotografo, incontra Stella Pidue creata da uno scienziato, incarnazione d'una bellezza neoclassica, insensibile ed imperturbabile, disposta ad una Fecondazione virginea senza nessun intervento esterno. Forse se ne innamora, ma scopre pure che lei non avverte alcun sentimento: - Al primo incontro faceva una grande impressione: l'armonia di tutta lei, la raffinatezza delle sue acconciature, la sua calma, la sua sicurezza, ispiravano il desiderio di partecipare in qualche modo; ma poi ci si accorgeva che ella aspirava soltanto a quel trionfo d'un minuto e a quella valutazione di lei per cui tutto era eccellente, impeccabile, perfetto. Questo successo le bastava, si compiaceva del successo che poteva provocare, avida di lode, e la lode andava verso ognuna delle parti del suo corpo come

Fotografia. FIAF annuncia i vincitori dell’8° Portfolio Jonico, sesta tappa di «Portfolio Italia 2015 – Gran Premio Apromastore – Pentax»: Giovanna Catalano con “Mustrumu” e Ilaria Abbiento con “Corrispondenze”

I lavori delle due vincitrici assieme a quelli premiati nelle precedenti tappe di Portfolio Italia saranno esposti al CIFA in una grande mostra che sarà inaugurata sabato 28 novembre e concorreranno al premio finale di vincitore di PORTFOLIO ITALIA 2015 Corrispondenze Mustrumu Corigliano Calabro, 22 Luglio 2015 – FIAF ( www.fiaf.net ), la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, annuncia i vincitori del «8° Portfolio Jonico», gli incontri di lettura di portfolio fotografici che si sono tenuti a Corigliano Calabro nell’ambito del “13° Festival Corigliano Calabro Fotografia” il weekend del 18 e 19 luglio durante la sesta delle dieci tappe di «Portfolio Italia 2015 – Gran Premio Apromastore – Pentax» . Ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento sono state le fotografe Giovanna Catalano, 1° classificata con il progetto “Mustrumu” e Ilaria Abbiento , 2° classificata con il lavoro “Corrispondenze”. Giovanna Catalano , di Reggio Calabria e da sempre appa

Archeologia. Gli Elefanti dell'Altopiano della #Sila a #Expò2015

LINK Italia Expo 2015 Magazine

Belmoro, quarta puntata. Un mondo alla deriva

di Gaetanina Sicari Ruffo La fantasia alvariana ristruttura il mondo in maniera molto diversa dalla realtà. C'è naturalmente l'influsso di Orwell e del suo “1984”. La regione in cui è caduto Belmoro è campestre ed ha per capitale Magnitudo, uno Stato che aveva il privilegio di ospitare, difendere e proteggere la gente povera e sofferente di tutti i paesi del mondo che ormai erano per definizione felici e si erano coalizzati in una federazione detta dell'Ordine Mondiale Igiene e Bellezza o Opera Mundi. Dove vive inizialmente Belmoro c'è traffico di mendicità, vendita di bambini e di donne, contrabbando di droghe e di ritrovati atomici. Egli stesso è tenuto in condizione servile e non parla tanto da essere considerato muto. L'Opera Mondiale non tollerava nessun infelice nel suo territorio ed espelleva ognuno avviandolo verso Magnitudo o Lipona. A Magnitudo c'era l'Ordine mondiale dei Malvagi che aveva il compito di perseguitare i poveri ed i sofferenti