di Carmelina Sicari Quella volta che Italo Falcomatà mi salvò dalla fatwa che pendeva sul capo dello scrittore Ruschdie, può essere un commento, accorato, al terribile misfatto di Parigi. Esso è un misfatto di sangue e di ideali. Ma dunque sempre sul confine della libertà di espressione, mi ero riproposta di parlare di Ruschdie, per i cui V ersetti s atanici, era stata lanciata una terribile fatwa. Lo feci, un po' contando sulla perifericità della mia condizione, devo confessare, ad un'emittente locale, presso cui mi ostinavo a parlare di libri. Ho avuto sempre una passione per gli eretici, libri o idee che siano, tanto che anni dopo, ritentai l'impresa leggendo a tappe, G omorra dato che anche Saviano era stato colpito da un'altra fatwa. Non avevo finito di registrare che ecco squilla il telefono ed una voce minacciosa chiede di me. Il tecnico, sempre lo stesso in anni di collaborazione, poverino, che mi aveva saggiamente ammonito che tanto di libri nessun