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Arte. Espone a Genova il pittore reggino Rosario Tortorella

Gaetanina Sicari Ruffo Nella collettiva di Palazzo Stella, a Genova, dall'8 al 22 febbraio, dalle   15,30 alle 19,   è presente con la sua opera Ghénesis l'artista reggino Rosario Tortorella. Egli pratica la pittura e la scultura con pari bravura ed estro fantastico. Le sue opere, esposte in molte  gallerie d'arte, non sono mai ovvie e consuete, ma esaltano, in forme cromatiche originali, un discorso che sta tra il metafisico ed il reale. Spesso le sue composizioni  trovano espressioni metaforiche relative ad una filosofia di vita sempre nel terreno dell'arte contemporanea, dato che rifugge da schemi e dettami di sorta, ma liberamente s'atteggia ora a trame oniriche, ora ad ampi orizzonti di luminosa ispirazione.

LIBRI. Due poeti, Michelangelo Buonarroti e Galeazzo di Tarsia, ed il comune amore per Vittoria Colonna

Il Quotidiano 9.02.2014, pag. 51 COSA hanno in comune Michelangelo Buonarroti (1475-1564) e Galeazzo di Tarsia (1520-1553): il primo, figura poliedrica e geniale, scultore, pittore, architetto, poeta; il secondo poeta, autore del Canzoniere, e tirannico feudatario, barone di Belmonte Calabro? Il singolare accostamento è proposto in un libro di Vincenzo Segreti , di recentissima pubblicazione per i tipi The Writer di Milano . «La scelta di compararli – spiega Segreti, giornalista e scrittore di diversi volumi di storia locale - è scaturita dalla sostanziale differenza umana ed artistica fra due protagonisti del Rinascimento. Nel Buonarroti l’uomo onesto e burbero dall’“umore mercuriale” s’identifica con l’artista ricco di adamantina religiosità, neoplatonismo e intransigenza etica. Il Tarsia invece si palesa come una sorta di dottor Jekyll-Mister Hyde “ante litteram” per l’inconciliabilità delle sue liriche, dense di nobili sentimenti e umanità, con i comportamenti dispotic

A Monasterace marina dagli scavi emergono Draghi e Delfini

GaetaninaSicari Ruffo L'erosione delle coste è sempre più minacciosa specialmente in Calabria. Ma questa volta una mareggiata ha permesso che venisse alla luce, in quel di Monasterace marina, l'antica Kaulon, uno stupendo mosaico, a una ventina di metri dal mare, nella zona termale, in prossimità del tempio dorico già conosciuto fin dagli anni sessanta, quand'era Sovrintendente agli scavi l'esimio mio Prof. dell'Università di Messina, Alfonso De Franciscis a cui devo la mia passione per l'Archeologia. La scoperta è sorprendente: un tappeto mosaicato  circolare con pannelli quadrati e rettangolari con su impresso a grosse tessere un drago marino dai colori e dalle sfumature d'incredibile bellezza ( vedi foto ). Il tema del serpente non è nuovo e rappresenta una suggestiva difesa contro il male, mentre le figure dei delfini che sono nei riquadri sono il simbolo dell'amicizia e del coraggio. Mi apprestavo ad andare a vedere al più presto questa