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Studenti dell’università di Messina alla ricerca di Temesa

Fonte: Il Quotidiano della Calabria 10 giugno 2008, pag. 30 (di Salvatore Muoio) SERRA D'AIELLO - Quando si sale lassù, sull’altipiano di cozzo Piano Grande (nella foto), si percepisce in tutta evidenza la saggezza di chi è venuto prima di noi. Quello che si apre alla vista del visitatore è lo spettacolo meraviglioso del mar Tirreno, tempestato centralmente all’orizzonte dalle sagome delle Eolie e di Stromboli in particolare. Quando il cielo è terso, il vulcano sembra davvero ad un tiro di schioppo dal litorale camporese. A sinistra tutto il golfo di Sant’Eufemia, ma l’occhio riesce ad arrivare benissimo fino al viadotto dell’Angitola e alla rocca di Pizzo Calabro. A valle del promontorio, appunto, Campora San Giovanni, distesa sul grande pianoro che da Corica arriva fino al confine catanzarese di Nocera Terinese ed oltre. Poco più in la, Pian della Tirena, se vogliamo il colle gemello. Da qui tutto è chiarissimo. Temesa, l’antica città mineraria cantata da Omero, ricca e con

Temesa, co-protagonista di un convegno all’Unical

RENDE - Le emergenze archeologiche di Serra Aiello hanno avuto una vetrina d’eccezione durante un convegno di studi organizzato dalla prof.ssa Giovanna De Sensi Sestito e tenutosi all’Unical in data 11 e 12 giugno. L’importante rendez-vouz culturale, a cui hanno partecipato tanti studiosi provenienti da tutta Italia, ha fotografato l’attuale situazione archeologica calabrese, puntando l’attenzione sui popoli degli Enotri e dei Brettii. In tale contesto, il Tirreno cosentino (ed in particolare l’area di Serra Aiello e Campora San Giovanni), è stato oggetto di alcune relazioni di Marco Pacciarelli, docente alla Federico II di Napoli che nel 2003 aveva guidato la ricognizione nel territorio di Serra, il quale ha parlato della Calabria tirrenica nella Protostoria; di Luigi La Rocca, già funzionario di zona della Soprintendenza che aveva diretto gli scavi della Necropoli di Chiane di cui ha illustrato nel dettaglio i risultati scientifici; Gioacchino Francesco La Torre che ha relazionato s

L'Antiquarium Archeologico di Serra D'Aiello (Cs) è una realtà

SERRA D’AIELLO – L’Antiquarium di Serra Aiello, aperto il 30 maggio scorso, finalmente, è una realtà di cui essere orgogliosi. Un passo importante verso la conoscenza e la divulgazione di quel patrimonio archeologico venuto alla luce, in particolare, durante le recenti campagne scavi. È certamente un esempio virtuoso che ogni piccolo o grande centro della nostra Calabria deve seguire. L’inaugurazione del piccolo ma molto interessante museo comunale di Serra, questo paesino sinora conosciuto più per la vicenda del Papa Giovanni che per altro, è preceduta da una breve cerimonia di saluti e dalla presentazione del catalogo della mostra. Al tavolo dei relatori, mancano per impegni sopravvenuti, gli annunciati Stefania Covello, assessore alla Cultura della provincia di Cosenza, l’assessore regionale Sandro Principe ed il Soprintendente Guzzo. Ma non mancano il sindaco Cuglietta, emozionato ed orgoglioso di questa tappa importante della sua Amministrazione; Franco Froio, presidente del gru

Il 30 maggio apre l’Antiquarium di Serra d’Aiello. Ricominciati i lavori al Parco archeologico di Cozzo Piano Grande

SERRA D’AIELLO – La Principessa di Temesa è la protagonista principale dell’Antiquarium archeologico che sarà inaugurato nel pomeriggio di mercoledì 30 maggio. Ben quattro le teche che sfoggiano il suo corredo funerario ritrovato durante gli scavi nella tomba numero 6. Una delle 26 sepolture a fossa semplice o segnate da cordoli in ciottoli di fiume, riconducibili al periodo tra la fine del IX sec. e gli inizi del VII sec. a.C., scoperte in località Chiane durante le campagne scavi del 2004 e 2005, ed eseguite dal gruppo archeologico Alybas e dalla Sovrintendenza archeologica della Calabria. Centinaia e centinaia i reperti che erano stati rinvenuti nella Necropoli dell'età del Ferro proprio nel centro abitato del paese, e testimonianza di quella mitica Temesa, la città cantata da Omero, che oramai dopo i continui ritrovamenti può essere individuata tra la foce dei fiumi Savuto e Oliva, ed in particolare nei territori di Campora e Serra. Ora, tutti quei reperti, oggetti di armament