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Il poeta di Melicuccà, Lorenzo Calogero

di Carmelina Sicari C’è un anniversario che non è stato mai celebrato e che tuttavia merita di essere riportato alla memoria. L’anniversario della nascita avvenuta nel 1910 a Melicuccà del grande poeta calabrese Lorenzo Calogero . Poeta lirico, del dolore e della morte, per lui si può ben parlare di leopardismo, dell’eredità tardiva e forse inconsapevole del grande di Recanati. Il valore salvifico della poesia, l’assillo del pensiero dominante, quello della morte appunto, possono dunque ben collocare Lorenzo Calogero sulla scia di Leopardi. La morte sul cui virgineo seno Leopardi sognava di poggiare il capo, è per il poeta di Melicuccà “ la non amante amata che m’ama ancora”. Ed egli concluderà con il suicidio l’aspirazione costante ad incontrarla. L’ombra della morte è visibile in tutte le sue raccolte poetiche  da  Poco suono  a   Perpendicolarmente a vuoto  a  I quaderni di Villa Nuccia. Ma c’è un altro elemento a legare i due ambiti poetici, la cosmicità, l’oltre il mondo materia