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Coronavirus e quarantena: Perché abbiamo più fame stando in casa?


Da Saverio Bruni, biologo nutrizionista, riceviamo e postiamo.

La quarantena legata al Coronavirus porta a trascorrere molto tempo in casa aumentando le tentazioni legate al cibo.
Spesso, per spezzare la noia ed il tempo, si trascorre molto tempo in cucina cucinando cibi come dolci, pizza, pane ecc., che rappresentano delle forti tentazioni e, inoltre, si accede più frequentemente al frigo.
Le limitazioni nel poter uscire ed il distanziamento sociale causano sensazioni negative come tristezza, ansia, frustrazione che si cerca di colmare attraverso il cibo. Tuttavia, utilizzare il cibo per contrastare rabbia e angoscia non funziona, anzi tende a farci avere dei sensi di colpa legati al fatto che abbiamo mangiato più del dovuto.
Cosa bisognerebbe fare per evitare questi errori?
Bisogna dedicarsi ad attività distraenti come leggere un buon libro, guardare la Tv, fare esercizi fisici in casa, giocare con il proprio figlio in modo tale da non pensare troppo al cibo.
Altri fattori che aumentano la fame, soprattutto in questo periodo sono:
1) Mangiare troppi carboidrati duranti i pasti;
2) Essere in carenza di sonno;
3) La disidratazione;
4) Lo stress;
5) Esagerare con gli alcolici;
6) Avere una dieta povera di proteine e di grassi;
7) Non avere pasti regolari.
Come bisogna comportarsi e quali soluzioni adottare?
È importante in questo periodo più di altri seguire un piano alimentare con un menù definito per tutti i pasti, fissare per ogni pasto degli orari fissi, dandosi come regola quella di rispettarli. Queste semplici regole ci permetteranno e aiuteranno a mantenere un’autodisciplina importante per potersi controllare in questo periodo di quarantena.

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