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Perché il Sud non è una polveriera. Il nuovo libro di Alfonso Lorelli


Il 6 di novembre prossimo, a partire dalle ore 18, presso l’hotel Mediterraneo di Amantea, l’on. Agazio Loiero ed il prof. Vincenzo Rizzuto presenteranno il libro di Alfonso Lorelli “Perché il sud non è una polveriera”, edito da Erranti Edizioni di Cosenza. Introdurrà la dottoressa Maria Cuzzilla. 
Il tema che l’autore propone al lettore è la ricerca delle ragioni storiche che hanno impedito ed impediscono alle popolazioni del Mezzogiorno la formazione e l’azione organizzata di un ribellismo sociale diffuso ed unificante, al fine di dare soluzione all’eterna questione meridionale che sembra ormai dimenticata da tutta la classe dirigente degli ultimi vent’anni.
Partendo dallo sciagurato progetto di autonomia differenziata chiesto da alcune Regioni del Nord che, pare, nessun governo voglia contrastare radicalmente, l’autore ripercorre sinteticamente alcuni momenti del ribellismo sociale meridionale post-unitario ricercando le cause- endogene ed esogene- che ne hanno determinato la sconfitta: il brigantaggio, il combattentismo del primo dopoguerra, le lotte per la terra, il tentativo di ribellismo sociale degli anni settanta del Novecento. Da quelle sconfitte quale lezione possono ricavare le popolazioni delle Regioni meridionali? Quali nuovi itinerari possono seguire i cittadini del Sud per uscire dall’eterna palude nella quale sono immersi? Perché il Sud, irretito da una propaganda falsa e bugiarda diffusa dalla borghesia del nord attraverso i suoi referenti politici ed i suoi potenti mezzi di comunicazione, non riesce ancora a capire qual è il proprio futuro prossimo a sorgere? perché non riesce a trasformare la rabbia individuale in un vasto e dirompente movimento di lotta? Alla luce della storia passata e presente costruire un nuovo ribellismo sociale vincente e di massa nel Mezzogiorno sembra essere la sola strada possibile per uscire dagli equivoci e fermare le continue rapine delle sue risorse umane e materiali. Con quale “cemento” e come costruire questa strada rendendola percorribile è compito sempre più impellente delle nuove generazioni di meridionali. 
Quasi a voler supportare le tesi sostenute nella prima parte, l’autore ripropone nella seconda parte del libro numerosi articoli di giornale da lui scritti nel corso degli anni ed i cui problemi trattati vanno necessariamente “letti” nella loro collocazione temporale, senza mai dimenticare le scelte culturali e politiche dell’autore medesimo perché il pensiero e l’azione di ogni uomo sono sempre condizionate dalle preoccupazioni, dalle passioni, dalle storie personali, dalle vibrazioni dell’animo.

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