Passa ai contenuti principali

Voci di Pina Oliveti. Presentazione del volume edito da ilfilorosso, il 5 febbraio a Cosenza

Domenica 5 Febbraio alle ore 11:00 presso la libreria Mondadori in Piazza 11 Settembre verrà presentato l’ultimo volume di Pina Oliveti “Voci”, edito da ilfilorosso. Insieme all’autrice interverranno Luigina Guarasci, direttore de ilfilorosso e Pino Sassano, attivo promotore culturale.
Pina Oliveti vive e lavora a Rogliano, abita nel Rione Cuti dove è nata. Cura le relazioni esterne del Panificio di Cuti, si occupa di tradizioni popolari e gastronomia. Precedentemente ha pubblicato: Le donne del pane, Cuti: storie di rughe, profumi e memorie (Pellegrini, 2014). Suoi testi sono apparsi in diverse antologie: La tentazione di esistere (Linea Mentis, 2015), Tracce (Pagine, 2015), Già rimbomba il mare e lascia messaggi in bottiglie (ilfilorosso, 2015), Banktruptcy (Linea Mentis, 2016), Madri (ilfilorosso, 2016), Trenta autori per trent’anni (ilfilorosso, 2017). 
Il libro di Pina Oliveti ha già un titolo emblematico: Voci. Sono le voci di dentro, le voci del profondo; sono le voci del suo mondo, del suo passato e del suo presente; c’è la sua rabbia e la sua nostalgia; c’è l’amore e il sentimento del tempo; c’è un filo sotterraneo di angoscia che non viene mai evidenziato, ma traspare. Del resto le emozioni forti, quelle che ci fanno paura e che teniamo accuratamente compresse dentro di noi, sono quelle che il poeta vero cerca di imbrigliare perché, utilizzandole, le trasforma in una straordinaria fonte di energia poetica. 
L’autrice imbriglia innanzitutto queste emozioni forti con un linguaggio che è quello viscerale, materno, la lingua della sua identità più profonda. Tranne il testo iniziale e quello finale, il corpo del libro è composto da versi in vernacolo. E questo dà, già di per sé, una straordinaria forza a sentimenti potenti. 
“È un libro di emozioni allo stato puro”, attraverso un linguaggio che rivela della protagonista “la sua identità più profonda” che non è solo la sua identità, ma l’identità di un popolo, quello calabrese e particolarmente delle donne calabresi che conoscono il dolore e la gioia, il pane duro di jermano e la polvere, il fuoco dell’amore ed i suoi baci, il canto dei grilli e le lettere del vento” (Annalisa Saccà, docente di letteratura italiana presso la St. John’s University di New York). 
La discussione sarà accompagnata da interventi musicali a cura di: Sandro e Manuel Sottile. 
A conclusione, degustazione di prodotti tipici.

Commenti