Un
film presentato a Venezia, il 5 settembre, alla 72 mostra,
Equals, Usa, di Drake
Doremus, californiano, presenta una straordinaria somiglianza con il
testo Belmoro di Alvaro, di cui abbiamo parlato quest'estate.
di Gaetanina Sicari Ruffo
Questa
la sua trama. In un futuro prossimo venturo, dopo una serie di guerre
che hanno distrutto e ridotto le generazioni precedenti, la società
che si è costituita, chiamata “Il Collettivo” ha soppresso
geneticamente tutte le emozioni, considerate alla stregua di nocive
malattie da debellare. Tuttavia, in alcuni individui il processo è
fallito e, per proteggere la comunità, queste persone vengono
inviate presso una struttura correttiva, da cui nessuno ha mai fatto
ritorno. In questa società avanzata il giovane Silas (Nicholas
Hoult) lavora presso una rivista scientifica. In essa vi lavora anche
Nia (Kristen Stewart) una ragazza fredda che sa celare bene le sue
emozioni. Col tempo i due giovani scopriranno di provare dei
sentimenti l’uno per l’altra, ma più tenteranno di sopprimere le
emozioni e più l’attrazione tra loro crescerà. Minacciati dal
rischio di essere inviati al centro di recupero, i due amanti, con
l’aiuto di alcuni uomini e donne, i “nascosti” guidati dal
comprensivo Guy Pearce, che cercano di non far vedere i loro
sentimenti, essi tenteranno la fuga per una zona affrancata da queste
rigorose leggi.
(Giudizio
espresso da Altritaliani.net)
Interpreti
misurati, scenografie e ambientazioni avveniristiche (appartamenti
con armadi a scomparsa tutti rigorosamente bianchi) il tutto se da
una parte deve mostrare l’appiattimento di una vita sociale
omologata, dall’altro tutto risulta “déja vu” e poco
originale. Poco interessante.
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