Sempre
più frequenti sono i casi di Magistrati che divengono scrittori e non
viceversa. Lodevole iniziativa, perché dopo un' esperienza fitta di
dibattimenti e cause, la voglia di prendere la parola per sé è così forte che
lasciare una memoria del proprio vissuto nel grande registro della scrittura è
quanto meno desiderabile nonché bene accetto!
Giuseppe
Vitale, ha avuto importanti incarichi nell'universo giuridico: giudice
istruttore, sostituto procuratore generale, presidente di tribunale e
presidente vicario di Corte d'Appello. Ha pure collaborato, in qualità di
esperto, per nomina del Ministro della Giustizia, alla redazione del nuovo
Codice di procedura penale. Nel 2005 il CSM gli ha conferito il titolo
onorifico di presidente aggiunto della Corte suprema di Cassazione. Una
carriera luminosa la sua!
Ora
racconta una storia romanzata tra realtà passata e poesia, nella quale si
compongono le voci sommerse della sua vita, le emozioni conservate in silenzio
a formare un grande affresco dei luoghi visitati, delle persone conosciute, delle
situazioni gradite e scabrose che gli è
toccato vivere.
Cura
la prefazione Franco Ferrarotti che così intende il significato del libro: Il
tempo “ritrovato”, tratteggiato da Vitale non ha nulla - e non può averlo - della
verità notarile, fattuale, come può essere sancita nell'aula del tribunale … Uno
vive. E poi, eventualmente scrive per dare a se stesso e agli altri la prova
d'aver vissuto.
Scrivere, dunque, non è solo commento, nostalgia, glossa a
piè di pagina.
Scrivere vuol dire rivivere.
Il libro dal titolo: Come se l'accarezzasse il vento, sarà presentato a
Reggio Calabria, nella libreria Gangemi dell'Editore, sita in via Aschenez, 44,alle
ore 17, lunedì 17 giugno. Coordinatrice per Nuovo Umanesimo è: Carmelina
Sicari.
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