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Stella e il circo. Una fiaba sull'amicizia, per accendere la fantasia e guarire il cuore

Stella e il circo
Sperling & Kupfer, novembre 2012
Euro 15,00

È una fiaba che ci racconta di una cavalla bianca, Stella, una domatrice dolce ed esile amazzone, Fatima, un clown innamorato, Pomodoro, ed un bambino, Candido, «che si avvia sui binari della vita». Sullo sfondo, il mondo del circo «con le lacrime finte dei pagliacci e le risate vere; con i virtuosismi, la leggiadria, il coraggio, le sfide, i pericoli, talvolta il dramma».
“Stella e il circo” (Sperling & Kupfer, 2012) arriva alla stampa dopo un lungo cammino. C’è dietro la storia di due fratelli, quella dei Fellini, il grande Federico de “La Dolce Vita”, ed il meno noto Riccardo, che in vita non avevano avuto relazioni sempre idilliache; e quella pure di una amicizia tra quest’ultimo, anch’egli regista ed attore, diretto dal fratello ne “I Vitelloni”, ed il giornalista poeta e scrittore Ruggero Marino, che sinora conoscevamo meglio come colombista, per le interessanti ricerche e le pubblicazioni sulla scoperta dell’America.
Insieme, Riccardo Fellini e Ruggero Marino, avevano pensato a “Stella e il circo” come sceneggiatura per un film. Ma per diverse ragioni, non se ne fece nulla. «Visti i tentativi inutili per il cinema – scrive Marino nella postfazione -  gli proposi (a Riccardo, ndr) di farne un libro. Cominciai la stesura. Quando il progetto sembrò invece andare in porto per la televisione, la Rai gli impose altre persone per l’ulteriore versione. Ci rimasi male – ricorda -, ma capii che Riccardo doveva inseguire le sue chances». Nel 1991, però, a seguito di una malattia improvvisa, Riccardo muore, e l’anno dopo scomparirà anche Federico, Così, Marino mette il progetto in un cassetto, che riaprirà solo dopo tanto tempo, per adempiere finalmente ad un impegno lasciato in sospeso.
Il volumetto, che per lo spirito che lo pervade è stato paragonato ad una sorta di piccolo Principe, poco più di 200 pagine di piccolo formato, è arricchito in copertina da un disegno di Federico, che raffigura un cavallo, una domatrice ed un clown. Un modo per riunire e far riconciliare, in un libro, due fratelli, che entrambi il circo lo avevano amato. «Due fantasie, diverse e allo stesso tempo paradossalmente uguali», che forse, ora, come immagina Marino, volano insieme oltre la vita.
La storia, in cui sogno e realtà si mischiano, è commovente, surreale, venata di poesia.
Un incidente, provocato dall’irruzione anzi tempo in pista della cavalla, fa precipitare Pomodoro, il clown sospeso in alto sulla corda, mentre esegue il suo numero suonando il violino. Ad evitare ulteriori rischi si decide di allontanare Stella, costringendola ad un periodo di riposo lontano dal circo. Verrà affidata a Candido, che la prenderà in cura in un paese di montagna. Fra i boschi, Stella scalpita, fugge più di una volta al galoppo, ma piano piano ritroverà la sua serenità. Fra il ragazzo e Stella nascerà un’amicizia magica. «Una complicità di quelle che accendono la fantasia, guariscono il cuore e fanno parlare gli animali».


Disegni della pittrice nicaraguense Cecilia Arguello, studiati per illustrare il libro.

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