di Gaetanina Sicari Ruffo
È stato
trasmesso ieri sera dalla Rai 1, alle
ore 23, il concerto bandistico, composto da quasi 1000 giovani musicanti, provenienti
da tutta la Calabria, diretto dal maestro Muti che ha voluto così testimoniare
come la nostra regione possa essere meravigliosa se le energie della sua gente
sono ben indirizzate al culto del bello e dell'armonia.
È stato
un grandioso spettacolo all'insegna dell'italianità. A testimoniarlo c'era una
fascia numerosa di giovani vestiti con i colori bianco, rosso e verde che
facevano da nucleo d'un vasto anfiteatro, la piazza d'armi della Scuola dei Carabinieri affollata di
spettatori, attenti a cogliere le sottili tessiture di suoni di vari repertori
lirici. Il maestro in mezzo a tutti a ricordare che la musica non è solo
esercizio folklorico di composizione di note, ma addestramento della volontà,
della conoscenza, dell'attenzione, attività di affinamento dello spirito, comunicazione
libera ed aperta a tutti. Ha dato un alto significato pedagogico all'evento
musicale, additando, attraverso di esso, l'auspicio d'un percorso di
costruzione e d'impegno delle giovani generazioni verso nobili mete di crescita
e di sviluppo d'una nuova Calabria.
Ed
era bello ed emozionante vedere ragazze e ragazzi disciplinati ed attentissimi seguire il
maestro in perfetta armonia, quasi increduli della sua presenza e soprattutto
della sua affabilità.
Il
concerto s'è chiuso con l'inno a Mameli suonato, secondo le direttive di Muti,
con accenti vibrati e fortemente partecipi, nel significato d'una Calabria
strettamente vicina all'Italia.
Vogliamo
sperare che eventi così si ripetano spesso e creino quella sensibilità e
quell'affiatamento che rigeneri le coscienze e le aiuti a superare divisioni e
controversie.
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