di Franco Pedatella
Alla
mamma, nel giorno della festa a lei dedicato.
Il
testo è stato suggerito dal bisogno di riproporre il valore della famiglia,
basata sul sacrificio dell’uno per l’altro e centrata sulla figura della madre,
in un mondo desolato che sembra avere smarrito o cancellato il senso e il ruolo
della famiglia come primo nucleo sociale ed eretto, invece, a simbolo e
consacrato ad idolo la ricerca sfrenata e tutta individualistica del piacere
personale, immediato e momentaneo e della affermazione egoistica di sé. Quale
giorno più adatto di questo, dedicato alla festa della
mamma?
e
il primo diede agli occhi tuoi sorriso
e
a cui dal labbro tuo cenno s’accese,
è
la tua mamma.
Colei,
che il tuo vagito lieta accolse,
perch’era
il segno ch’entro a te pulsava
la
vita ch’ella generato aveva,
è
la tua mamma.
Colei,
che a sé di bocca il cibo tolse,
per
dar quel che per te ella disiava,
e
in te fanciullo l’uomo immaginava,
è
la tua mamma.
Colei,
che ti sovvien, quando il sentiero
è
pien di rovi e scarna è in te la voglia
di
andar e rischi sperderti con doglia,
è
la tua mamma.
A
questa donna or sorridi e il giorno
festeggia
a lei dicato e grazie rendi,
ché
mai restituiràile quel che prendi,
con
tutto il cuore!
Sarà
per lei il regalo desïato
per
una vita che ti ha consacrato
felice
d’aver tutto a te donato
con
grande amore.
Cleto,
domenica 13 maggio 2012
Commenti
Posta un commento