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Tabularasa. Per potenziare la lotta alla 'ndrangheta

di Gaetanina Sicari Ruffo
Magistrati, forze dell'ordine, apparati istituzionali hanno fatto scattare un campanello d'allarme per la diffusione e la ramificazione della delinquenza organizzata non solo nel meridione, ma un po’ in tutte le grandi città italiane. La lotta continua con tutti i mezzi e la società civile dev'essere partecipe e collaborare. Questo il senso di una iniziativa che sta riscuotendo molto successo a Reggio Calabria dove s'è aperta una libera discussione ed un confronto con la cittadinanza sugli ultimi sviluppi eclatanti che vedono arresti e confische di beni un po’ dappertutto, ma che non sono sufficienti a debellare la “malapianta”, se i cittadini non acquistano consapevolezza e non denunziano a loro volta i crimini di cui sono testimoni sul territorio.

Così nelle piazze della città, a modo di spettacolo serale di questo  periodo estivo, ci saranno di volta in volta discussioni, argomentazioni presentate da autorevoli voci che illustrano il pericolo della 'ndrangheta e chiamano ad una responsabilità maggiore e ad una vigile presenza. Ad organizzarle è il quotidiano on line Strill.it di cui sono responsabili i giornalisti Giusva Branca e Raffaele Mortelliti. L'iniziativa va sotto il nome di Tabula rasa.
L'itinerario ha avuto inizio ieri sera, a Piazza Castello, in continuità con un'iniziativa analoga che si è tenuta a Lametia Terme. È stato presentato il libro di Danilo Chirico e Alessio Magro: Morti ammazzati “Dimenticati”. All'interessante incontro hanno preso parte il Procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone, Francesco Forgione ex presidente della Commissione parlamentare antimafia, Filippo Veltri responsabile della redazione calabrese ANSA, oltre naturalmente ai giornalisti autori e ai redattori di Strill.it.

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