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Il vulcano sommerso di Capo Vaticano. «Chiamiamolo “furioso”». La proposta di Gaetanina Sicari Ruffo

di Gaetanina Sicari Ruffo 
Si cerca un nome per il vulcano sommerso di quasi un  milione d'anni fa in Calabria, a 120 metri di profondità, a largo di Capo Vaticano, scoperto da una sofisticata tecnica aeromagnetica dall'Istituto  Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che ha pubblicato la notizia su Journal of Geophysical Research.
Io proporrei il nome “Furioso” per il fatto che, sembra, quando era attivo, fossero  molto violente le sue eruzioni. Nessun testimone ovvio, ma le sue pietre pomici sono state trovate a circa 100 km di distanza dalla sua posizione. Sembra una favola, ma il merito va all'altissima tecnologia che oggi è più mirata che mai a definire la morfologia d'un territorio. Ci chiediamo come sia stato possibile scoprirlo. Più facile che scattare una fotografia. Il direttore del gruppo di ricerca, Massimo Chiappini ha riferito che dalle carte magnetiche dell'Italia risultava nella zona suddetta un alto livello di magnetizzazione.  Dai riscontri fatti che continuano è risultata questa strana scoperta attraverso un opportuno studio ed una diretta comparazione. Il vulcano non fa più paura, s'è spento per fortuna, ma i riscontri per capire quante bocche avesse e di che natura fosse la sua colata e a quando risalga l'ultima  sono ora programmati. Poi seguirà uno studio dell'era geologica cui si collega questo fenomeno e quali modifiche possa avere apportato la sua presenza nella regione.

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