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Ricordato in una due giorni a Cosenza e Rende il poeta e scrittore Graziano

Graziano con la moglie Gina Guarasci
un momento dell'incontro di Cosenza

Il poeta e scrittore calabrese Francesco Graziano, scomparso nel giugno dello scorso anno all'età di 60 anni, fondatore della rivista culturale Ilfilorosso, è stato ricordato in due incontri tenutisi a Cosenza e a Rende.
La prima serata, coordinata da Franco Crispini, preside emerito della Facoltà di Lettere dell'Università della Calabria, si è dipanata tra letture e relazioni, puntuali ed attente, sulla sua poesia. Nel Salone degli Specchi della Provincia di Cosenza, gremita di estimatori, studenti e amici venuti da ogni parte, tanti sono stati a prendere la parola. Tra gli altri, Salvatore Jemma, intellettuale e poeta bolognese, Annalisa Saccà, della St. John's University di New York, Valter Vecellio, saggista e giornalista televisivo del tg2. E ancora, la scrittrice romana Maria Antonietta Nardone, la professoressa Maria Lenti di Urbino, il professor Pasquale Scarpitta di Sapri, lo psicoterapeuta e scrittore Gaetano Marchese, il poeta e direttore di Vertigo Franco Gordano. Intervenuti all'incontro pure l'assessore provinciale alla cultura Maria Francesca Corigliano e il consigliere regionale Stefania Covello. Presentato nel corso della serata anche un video  dedicato a Graziano e alla storia della rivista, dal titolo “Salire sul treno dei poeti”, realizzato da Paolo Ragni e Massimo Acciai, con la collaborazione della Lega Missionaria Studenti di Firenze, di Mariella Bettarini e Giovanna Fozzer.
Molto intenso e colmo di suggestioni - animato dal dirigente scolastico Enzo Ferraro e da Giuseppe Leonetti, docente della scuola e da molti anni collaboratore della rivista - l'incontro del giorno successivo al Liceo Classico Gioacchino da Fiore di Rende. Le riflessioni, le letture di alunni, docenti e allievi del professore Graziano si sono legate a interventi di poeti, intellettuali e amici.
La due giorni, oltre a ricordare la figura complessa e poliedrica di Francesco Graziano: il suo impegno di intellettuale, di educatore e di operatore culturale, ha puntato l'attenzione su Ilfilorosso, che prese il via nel gennaio 1986 e che vanta collaborazioni prestigiose come quella di Mario La Cava nel primo numero e quella, che dura tutt'ora, di Roberto Roversi, figure straordinarie di intellettuali con cui il fondatore aveva stretto, fin da giovanissimo, un rapporto di amicizia e di affetto. Vastissima la rete di collaboratori che nel corso degli anni ha stretto nodi tenaci intorno a Ilfilorosso, «dove hanno trovato posto stimoli e voci differenti, apparentemente difficili da conciliare - ha spiegato Gina Guarasci -, ma che invece sulla rivista apparivano sempre come coerenti secondo una logica che volava alto. Francesco - ha aggiunto - ha voluto un'associazione che costruisse rapporti, che vedesse nella cultura non uno sterile esercizio di poche persone colte. Ha sempre accolto stimoli diversissimi, di carattere civile, politico, culturale, religioso, storico, toccando di volta in volta la lirica, la critica letteraria, il folclore, la protesta. Il tutto senza frizioni ma con un equilibrio e una grazia, e nello stesso tempo una forza, che ha fatto sì che Ilfilorosso continuasse per un quarto di secolo». 

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