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Giornalisti co.co.co, al via la stabilizzazione. I Ministeri vigilanti approvano la delibera del Cda dell’Inpgi a favore del lavoro subordinato

Dall'Inpgi Calabria riceviamo e diffondiamo


REGGIO CALABRIA – A molti apparirà come una strenna natalizia, ma il provvedimento è destinato a durare ben oltre le festività: i Ministeri del Lavoro e dell’Economia hanno approvato la delibera assunta dal Cda dell’Inpgi per la stabilizzazione dei giornalisti con contratto di collaborazione coordinata e continuativa.  Ciò significa che i giornalisti co.co.co., collaboratori a carattere continuativo, potranno essere regolarmente inquadrati come dipendenti, regime nel quale, di fatto, operano e questo varrà anche per coloro la cui posizione sia stata oggetto di provvedimenti dei servizi ispettivi dell’Inpgi.
“E’ un passo in avanti di rilevanza fondamentale nella tutela del lavoro giornalistico precario – fa notare Carlo Parisi, fiduciario Inpgi della Calabria e presidente della Commissione nazionale Provveditorato, nonchè segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria – che acquista ancor più valore se inquadrato in un momento di grave crisi, quale l’attuale, che interessa il mondo editoriale italiano. La situazione si complica sul piano regionale, dove spesso gli editori non assumono, anche quando ne hanno la piena e concreta possibilità”.
In pratica, con il via libera dei Ministeri vigilanti, nei prossimi otto mesi potranno essere stabilizzati i collaboratori iscritti alla Gestione separata dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani, l’Inpgi 2, che, all’atto della trasformazione, siano titolari di un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa in corso di esecuzione, ed in regola con gli adempimenti contributivi nei confronti della Gestione stessa.
“Il passo ulteriore – fa notare Parisi, rimarcando il ruolo di segretario regionale del Sindacato dei Giornalisti – sta a noi: è, infatti, con le organizzazioni sindacali dei giornalisti che, su base territoriale, i datori di lavoro, sentite le rappresentanze aziendali, potranno stipulare accordi volti alla trasformazione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa in rapporti di lavoro subordinato, con contratti anche a termine, ma di durata, comunque, non inferiore ai 24 mesi”.
Il tutto con la possibilità, per le aziende che si metteranno in regola, di vedersi azzerare eventuali sanzioni, interessi e contributi pregressi rilevati in sede ispettiva.

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