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Crowdfounding: il modello Obama applicato al giornalismo d’inchiesta

  
Abbiamo parlato proprio ieri di Stund up for Journalism, la mobilitazione dei giornalisti che, stretti dalla morsa finanziaria, rivendicano comunque il loro diritto/dovere di informare. Sul sito della National Union of Journalist, promotrice dell’iniziativa, si legge che al di là dei modelli finanziari, a fare la differenza tra il tracollo o il successo di una testata, sono sempre i contenuti di qualità. Perchè allora non chiedere proprio ai lettori quali notizie voglio trovare la mattina sul loro quotidiano, anzi, sul loro monitor?
L’idea arriva da David Cohn, ventiseienne, giovane pupillo di “luminari del giornalismo” on line del calibro di Jay Rosene Jeff Jarvis, sempre alla ricerca di nuovi modelli d’informazione. Cohn è andato un passo più in là dell’User Generated Content, con il suo Spot.Us, progetto no profit, finanziato per 350.000 $ dalla Knight News Challenge. Si tratta di un sito che attraverso i contributi dei cittadini sostiene le inchieste proposte dai giornalisti.
Ogni utente potrà finanziare, con versamenti che partono da un minimo di 25$, l’inchiesta che ritiene più interessante (utile); se la proposta di un giornalista non raggiunge la somma stabilita entro un certo tempo, allora, verrà accantonata. Questo sistema è stato battezzato “crowdfounding” e si ispira decisamente alla sistema utilizzato per la campagna elettorale del presidente Obama, facendo sentire il cittadino parte del “sistema”, come afferma il New York Times, senza oltrepassare i confini della professione dei giornalisti.
Gli articoli che appaiono su Spot.Us sono, per il momento, limitati all’area di San Francisco, ma l’aspetto più importante è che si tratta di notizie che i grandi giornali, normalmente non tratterebbero, si ritagliano uno spazio nuovo, pronti però a cancedersi anche alle redazioni tradizionali, dietro pagamento di diritti parziali.
Si potrebbero avanzare delle critiche sul conflitto d’interesse, il pericolo che un finanziatore spinga una notizia a proprio beneficio, ma qui parliamo della Rete che ha sviluppato una incredibile capacità di autoregolamentasi (si può dire lo stesso della carta stampata? ) così Spot.Us ha limitato i contributi ad un massimo del 20% del totale del costo di un’inchiesta.

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