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Ricordando #NandoAloisio

Volume ‪#‎LaCalabriadeiMigranti‬ ‪#‎CentroRicercasulleMigrazioni‬ ‪#‎Icsaic‬ Numero monografico Rivista calabrese di storia del ’900, n. 2, 2014 -  ISSN 2281-582 La pubblicazione che tratta tra le altre anche della storia di ‪#‎NandoAloisio‬ sarà presentata all'interno della cerimonia di commemorazione che si svolge ad ‪#‎AielloCalabro‬ il ‪#‎31luglio2015‬ Rassegna stampa

Franco Mosino. Un personaggio di Reggio

Carmelina Sicari La scomparsa del professore Franco Mosino segna quasi la conclusione di una generazione che ha espresso non l'antica Reggio ma l'essenza stessa della città come polis greca. La città è pervasa dallo spirito della polis greca. Tale spirito ha un termine che è anche un indice. In gergo suona tragediatore. Ossia posseduto dallo spirito della tragedia. Lo spirito della tragedia è allucinatorio, profondamente arcaico e doloroso, fa apparire ogni evento come ineluttabile, voluto dal destino, irreversibile. Ogni evento è fatato perciò i rancori diventano inimicizie, il ratto di una donna all'origine di una guerra sanguinaria. E poi c'è l'invettiva che anima l'ira funesta. All'origine dei poemi omerici sta proprio questo spirito tragico che l'antico greco Franco Mosino rappresentava in sé per noi. L'invettiva è il momento supremo di questo spirito che il poeta Giunta ha indicato come un indice della condizione degli abitanti della po

Belmoro di C. Alvaro. Quinta ed ultima parte

di Gaetanina Sicari Ruffo Dopo varie peripezie del protagonista Belmoro che passa da una servitù ad un'altra e si sottopone a vari travestimenti anche femminili, poi uomo-ombra e uomo-fotografo, incontra Stella Pidue creata da uno scienziato, incarnazione d'una bellezza neoclassica, insensibile ed imperturbabile, disposta ad una Fecondazione virginea senza nessun intervento esterno. Forse se ne innamora, ma scopre pure che lei non avverte alcun sentimento: - Al primo incontro faceva una grande impressione: l'armonia di tutta lei, la raffinatezza delle sue acconciature, la sua calma, la sua sicurezza, ispiravano il desiderio di partecipare in qualche modo; ma poi ci si accorgeva che ella aspirava soltanto a quel trionfo d'un minuto e a quella valutazione di lei per cui tutto era eccellente, impeccabile, perfetto. Questo successo le bastava, si compiaceva del successo che poteva provocare, avida di lode, e la lode andava verso ognuna delle parti del suo corpo come