Carmelina Sicari Due espressioni compiute dell'interventismo e del pacifismo nella prima guerra mondiale, due figure emblematiche ed affascinanti. L'uno, Giovanni Papini che adottò per i suoi pamphlets lo pseudonimo di Gianfalco o Gian Falco, l'altro, Bruno Misefari originario della Calabria che fu esule a lungo. Quanto l'Oriente è lontano dall'Occidente, così può sembrare lontana la Calabria da Firenze dove nel seno delle riviste fiorentine Lacerba, Leonardo, La voce, svolse la sua opera, Gianfalco. Eppure entrambi sono testimoni e raggrumano una tradizione opposta, la rappresentano al più alto grado. Gianfalco, quella bellica, dell'intervento ad ogni costo che egli condusse a partire dal 1914 su Lacerba e Bruno Misefari, quella anarchica di rifiuto totale della guerra. Entrambi però sono europei, nel senso più alto e ampio del termine. La tradizione anarchica è di per sé internazionale ma Gianfalco guarda all'Europa con un'intensità inaudit