Passa ai contenuti principali

Post

La nuova Calabria che non c’è

di Francesca Canino  (da Il Quotidiano del Sud del 27 ottobre 2014, pag. 42) CARO direttore, sul Quotidiano di venerdì 24 ottobre scrivi che «il traguardo raggiunto dalla città dei Sassi dimostra che un altro Sud è possibile» e ti chiedi subito dopo: «la Calabria potrebbe essere, quindi, diversa da quella che è oggi? C’è un futuro per questa terra? E, soprattutto, quale potrebbe essere la chiave di volta?». Il dibattito si è aperto all’indomani della scelta di Matera come capitale europea della cultura per il 2019 e ad esso hanno già dato il proprio contributo i soliti noti intellettuali calabresi con argomentazioni “trite e ritrite”. Da decenni si parla delle bellezze della nostra terra, delle risorse, della storia, dell’arte, dei riti e finanche della cucina come possibili “volani” di sviluppo. Non c’è occasione in cui non si ripete sempre la “solita solfa”: “Povera Calabria, terra bella e ricca di risorse di ogni genere, ma disgraziata e ingrata con i suoi figli” co