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A proposito della processione di Oppido Mamertina

Gaetanina   Sicari Ruffo Il problema è molto più serio di quanto non appaia, non è un'eccezione. In Calabria ci sono culti religiosi che ancora risentono d'un retroterra in cui il sacro si confonde con il pagano. Non dico tutti, ma un buon numero sono considerati espressione non d'una autentica professione di fede cristiana, allineata all'istituzione cattolica, ma una formula folkloristica di sapore locale, quasi per una vagheggiata evasione che ha il lontano colore del sentimento religioso. Nessuna meraviglia quindi che ad Oppido ci sia stato l'inchino d'un simulacro sacro al boss locale. Ci sono molti altri esempi degli anni trascorsi in cui le processioni sono state sponsorizzate dalla malavita organizzata con il beneplacito degli esponenti religiosi che confondono gli interessi personali dei mafiosi con il fervore religioso e la loro presunta conversione. Le espressioni della fede sono strumento per questi individui per accattivarsi il consenso popolar

Astronomia. Uno sguardo al cielo con Umberto Guidoni

Il Quotidiano della Calabria 8 luglio 2014, pag. 41

Così non va

di Gaetanina Sicari Ruffo Il neocronista, Guido Scarpino, di 39 anni, del giornale “Il Garantista” di Sansonetti, in edicola dal 18 giugno, ha subito un'intimidazione: gli è stata incendiata la Mercedes di sua proprietà, posteggiata in prossimità della sua abitazione. Constatiamo con amarezza che persiste la vecchia abitudine intimidatoria ai danni di persone dal libero pensiero che vorrebbero riscattare la nostra terra. Se c'è qualche possibilità che la Calabria esca dal tunnel del malaffare e dall'oscurantismo a cui l'hanno condannata anni di sudditanza e di perverso affarismo di comodo, non è certo con questo sistema che si  può dimostrare d'essere  una regione pronta a far parte di una rinnovata Europa. Cessino i malintesi e le ritorsioni, si dia via libera a chi intende collaborare per il bene della comunità! Questi segnali rivelano che la via è difficile, ma possibile se interviene non la volontà del disfattismo e della vendetta, ma della amicizia e de

Archeologia. Nuove attività di ricognizione nei territori di #Temesa

Le archeologhe durante il survey La visita di #secicredipedala al museo archeologico di Serra D’Aiello. Nella foto, le studentesse sedute al tavolo, in piedi da sx, Salvatore Perri di Alybas, il “nostro” Matteo Celebre, e Domenico Boì, che in questi giorni sta facendo il giro dei paesi della Provincia di Cosenza in bici. AMANTEA (Cs) – C’è sempre qualcosa di celato nel sottosuolo di Temesa che viene alla luce. Basta cercarlo. Le attività di ricognizione, effettuate in questi giorni, nei territori di Campora San Giovanni, sotto la direzione scientifica di Francesco La Torre e Fabrizio Mollo dell’Università di Messina, assieme alla Soprintendenza  per  i  beni  archeologici  della  Calabria  e  il  supporto  immancabile  del  Gruppo Archeologico Alybas di Serra d’Aiello, hanno sinora dato buoni frutti. In particolare, come ci ha raccontato Margherita Perri di Alybas, «hanno  permesso  di  determinare,  ipoteticamente, l’estensione  della  villa  di  epoca  romana  imperiale  di