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A proposito della processione di Oppido Mamertina

Gaetanina   Sicari Ruffo Il problema è molto più serio di quanto non appaia, non è un'eccezione. In Calabria ci sono culti religiosi che ancora risentono d'un retroterra in cui il sacro si confonde con il pagano. Non dico tutti, ma un buon numero sono considerati espressione non d'una autentica professione di fede cristiana, allineata all'istituzione cattolica, ma una formula folkloristica di sapore locale, quasi per una vagheggiata evasione che ha il lontano colore del sentimento religioso. Nessuna meraviglia quindi che ad Oppido ci sia stato l'inchino d'un simulacro sacro al boss locale. Ci sono molti altri esempi degli anni trascorsi in cui le processioni sono state sponsorizzate dalla malavita organizzata con il beneplacito degli esponenti religiosi che confondono gli interessi personali dei mafiosi con il fervore religioso e la loro presunta conversione. Le espressioni della fede sono strumento per questi individui per accattivarsi il consenso popolar