di Gaetanina Sicari Ruffo Una nuova edizione delle Poesie del frate domenicano Tommaso Campanella di Stilo vengono ora riproposte dalla Bompiani con commento e testo critico a cura di Francesco Giancotti (pp.1500, Euro 35). Si ricorda che alcune di esse, complesse ed a volte astruse, hanno carattere profetico, come tutta la produzione del filosofo calabrese che è scritta parte in latino, lingua dei dotti fino alla fine del Cinquecento, e parte in volgare italiano, la lingua nazionale del futuro, ancora rozza, come nell'esempio sotto riportato. Stavamo tutti buio, altri sopiti d'ignoranza nel sonno, e i sonatori pagati raddolciro il sonno infame. Altri vegghianti rapivan gli onori, la roba e il sangue e si facean mariti di ogni sesso e schernian le genti grame. Io accesi un lume: ecco qual d'api sciame scoverti, la fautrice tolta notte sopra me a vendicar ladri e gelosi.