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Leggi razziali. Don Luigi Nicoletti, il prete che contestò il regime

Fonte Il Quotidiano della Calabria – Rubrica Culti e Comunità di sabato 20 dicembre ’08, pag. 54 (di Andrea Gualtieri) CHISSÀ cosa avrebbe voluto scrivere don Luigi Nicoletti sull'ultimo numero di novembre del 1938 di Parola di Vita. Si riservò invece soltanto ottanta parole in corsivo e servirono per dire addio al periodico della diocesi diCosenza, per ringraziare l'arcivescovo della fiducia accordata e per ribadire di sentire «la coscienza di aver compiuto sempre e umilmente il dovere di sacerdote». Quando vennero promulgate le leggi razziali, don Luigi Nicoletti stava lasciando la Calabria. Lo avevano allontanato pochi giorni prima i fascisti, irritati proprio dagli attacchi frontali del sacerdote contro la linea antisemita adottata dal regime. Allontanato, ma non mandato al confino. Perché i gerarchi sapevano anche essere diplomatici e per non fare di don Luigi un eroe antifascista lo avevano semplicemente “trasferito d'ufficio”dal liceo classico di Cosenza a quello di