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Medicina. Dalla Calabria al Canada studiando la Cle

Il Quotidiano della Calabria
2 marzo 2012, pag. 58
La CLE, acronimo in lingua inglese che sta per Confocal Laser Endomicroscopy, è una nuova pratica endoscopica che permette di ottenere immagini microscopiche-istologiche in tempo reale, e di effettuare biopsie per la diagnosi precoce di malattie infiammatorie e di tumori gastrointestinali.
A tale tecnica, già in sperimentazione da qualche anno, prima in Germania, successivamente in Italia e Gran Bretagna, e ora anche in Canada, nell’Alberta, presso l’Università di Calgary, si dedica con buoni e apprezzabili risultati, la ricercatrice italiana Marietta Iacucci, professore associato nella Divisione di Gastroenterologia presso la Facoltà di Medicina dell’ateneo canadese.
La giovane studiosa di origini calabresi - è nata a Cosenza, ha vissuto a Castrolibero, ed è molto legata ad Aiello Calabro, paese dei nonni paterni -, non nasconde la soddisfazione per i traguardi professionali che dedica alla famiglia che l’ha seguita e sostenuta.
Come ci ha spiegato, la CLE – rispetto all’endoscopio classico, col quale si potevano eseguire diagnosi ottiche ed eventuali biopsie da sottoporre a successive analisi istologiche in laboratorio – può invece analizzare, in modo approfondito e a livello cellulare, i tessuti sottoposti a monitoraggio, e quindi agevolare le necessarie biopsie mirate in vivo. I vantaggi sono evidenti. Permette innanzitutto di aumentare di molto la possibilità di diagnosi precoci, in modo più efficace, e di calibrare gli adeguati trattamenti terapeutici.
La dott.ssa Iacucci, che sino allo scorso anno svolgeva la sua attività di gastroenterologo al S. Camillo-Forlanini di Roma, è interessata in particolar modo allo studio della patogenesi  “mucosal healing” e alla sorveglianza endoscopica delle IBD, malattie infiammatorie intestinali (in inglese, inflammatory bowel disease), come il morbo di Crohn e la retto colite ulcerosa. Secondo le sue ricerche, riportate peraltro in un recente articolo pubblicato sulla rivista medica dell’Università di Calgary, i pazienti che presentano tale condizione potrebbero sviluppare forme tumorali nell’arco di 10 anni. In virtù della tecnica endoscopica, però, è ora possibile sapere di più sulle alterazioni della mucosa colica. E proprio su questo aspetto si concentra il lavoro portato avanti dalla ricercatrice italiana e dal team di colleghi.
«Oggi siamo in grado di capire con la endomicroscopia confocale – ci ha detto - la patogenesi, l’infiammazione e le lesioni precancerose delle malattie infiammatorie intestinali. Nel prossimo futuro – ha aggiunto - potremmo cambiare la storia naturale delle IBD e trovare terapie mirate per i tumori».
Laureata alla “Sapienza” di Roma nel 1994 in medicina e chirurgia, Marietta Iacucci ha conseguito la specializzazione in Gastroenterologia nel 1998.

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