RENDE - Le emergenze archeologiche di Serra Aiello hanno avuto una vetrina d’eccezione durante un convegno di studi organizzato dalla prof.ssa Giovanna De Sensi Sestito e tenutosi all’Unical in data 11 e 12 giugno. L’importante rendez-vouz culturale, a cui hanno partecipato tanti studiosi provenienti da tutta Italia, ha fotografato l’attuale situazione archeologica calabrese, puntando l’attenzione sui popoli degli Enotri e dei Brettii. In tale contesto, il Tirreno cosentino (ed in particolare l’area di Serra Aiello e Campora San Giovanni), è stato oggetto di alcune relazioni di Marco Pacciarelli, docente alla Federico II di Napoli che nel 2003 aveva guidato la ricognizione nel territorio di Serra, il quale ha parlato della Calabria tirrenica nella Protostoria; di Luigi La Rocca, già funzionario di zona della Soprintendenza che aveva diretto gli scavi della Necropoli di Chiane di cui ha illustrato nel dettaglio i risultati scientifici; Gioacchino Francesco La Torre che ha relazionato sul mondo indigeno lungo la costa tirrenica; e, infine, Fabrizio Mollo che ha informato la platea sulle nuove ricerche tra l’Olivo e il Torbido, tra il tardo arcaismo e la fase brettia.
Una occasione di approfondimento e di studio sulle tematiche attuali di archeologia che a fine anno porterà ad una importantissima mostra al Sant’Agostino di Cosenza.
Intanto, gli appassionati possono visitare, come abbiamo riferito nel numero passato, l’Antiquarium archeologico comunale di Serra aperto al pubblico a fine maggio scorso. In esso, come si ricorderà, sono esposti i “tesori” restaurati di 4 tombe di Chiane, dove tra il 2004 e 2005 erano state rinvenute dalla Soprintendenza e dal gruppo archeologico Alybas ben 26 sepolture risalenti al IX – VIII secolo a.C.
Ci si attende ora che anche la città di Amantea si doti a breve di un Museo comunale dove esporre le centinaia e centinaia di reperti rinvenuti nel territorio camporese. Che a quanto se ne sa, sono già stati restaurati ed ora custoditi a Reggio Calabria dalla Soprintendenza archeologica. Come ci informano gli addetti ai lavori, la Casa Cantoniera nel centro di Campora San Giovanni sarebbe adatta alla bisogna. E potrebbe essere, assieme alla struttura espositiva serrese, una delle attrazioni culturali e turistiche più interessanti del Tirreno cosentino.
tra le tante cose brutte della calabria, finalmente qualcosa di cui essere contenti.
RispondiElimina