Il 30 maggio apre l’Antiquarium di Serra d’Aiello. Ricominciati i lavori al Parco archeologico di Cozzo Piano Grande
SERRA D’AIELLO – La Principessa di Temesa è la protagonista principale dell’Antiquarium archeologico che sarà inaugurato nel pomeriggio di mercoledì 30 maggio. Ben quattro le teche che sfoggiano il suo corredo funerario ritrovato durante gli scavi nella tomba numero 6. Una delle 26 sepolture a fossa semplice o segnate da cordoli in ciottoli di fiume, riconducibili al periodo tra la fine del IX sec. e gli inizi del VII sec. a.C., scoperte in località Chiane durante le campagne scavi del 2004 e 2005, ed eseguite dal gruppo archeologico Alybas e dalla Sovrintendenza archeologica della Calabria.
Centinaia e centinaia i reperti che erano stati rinvenuti nella Necropoli dell'età del Ferro proprio nel centro abitato del paese, e testimonianza di quella mitica Temesa, la città cantata da Omero, che oramai dopo i continui ritrovamenti può essere individuata tra la foce dei fiumi Savuto e Oliva, ed in particolare nei territori di Campora e Serra.
Ora, tutti quei reperti, oggetti di armamento di bronzo, vasellame di impasto e oggetti di ornamento, soprattutto fibule, in bronzo e ferro, restaurati dalla Soprintendenza, saranno esposti in una mostra permanente presso l’Antiquarium archeologico della cittadina che si trova al piano superiore della Scuola Materna, di fianco alla Casa municipale. I fondi che hanno permesso la realizzazione del progetto comunale, sono stati erogati per 6.500 euro dall’Amministrazione locale guidata dall’avv. Antonio Cuglietta; e per 10 mila euro da fondi europei messi a disposizione dall’Assessorato alla Cultura della regione Calabria. La mostra, allestita dalla Sovrintendenza e gestita dal gruppo Alybas, consta di 7 teche, di cui 4, come detto, dedicate a quella che gli allestitori hanno ribattezzato Principessa di Temesa.
Alla cerimonia inaugurale saranno presenti Antonio Cuglietta, sindaco di Serra; Stefania Covello, assessore alla Cultura della Provincia di Cosenza; Franco Froio, presidente del gruppo Alybas; Giovanna De Sensi Sestito, docente di Storia Greca dell’Unical (che presenterà il catalogo della mostra); Rossella Agostino, funzionario di zona della Soprintendenza Archeologica per Calabria; l’archeologo Fabrizio Mollo; Pietro Giovanni Guzzo, Soprintendente Archeologico ad interim per la Calabria e Sandro Principe, Assessore alla Cultura della Regione.
La mostra, come ci ha detto Rossella Agostino, «si pone come obbiettivo la conoscenza e la divulgazione del patrimonio archeologico del territorio fino ad oggi acquisito, un patrimonio che va tutelato costantemente ed adeguatamente per conservare così la propria storia e le proprie radici».
Sono ricominciati i lavori del Parco. Ma l’attività di riscoperta e di valorizzazione di quanto Serra conserva sotto i suoi terreni prosegue anche su un altro fronte. Sono infatti ricominciati il 23 maggio scorso, dopo alcuni problemi tecnici poi risoltisi, i lavori per la realizzazione del parco archeologico di Cozzo Piano Grande (uno dei tre siti di Serra, assieme a Chiane e Cozzo Carmineantonio), abitato tra l'Età del Bronzo e l'età ellenistica, all’interno del quale erano state rinvenute alcune sepolture a grotticella. Com’è noto, il progetto del Comune di Serra era stato finanziato per un importo di 500 mila euro provenienti dall’APQ – Beni Culturali del Por Calabria (delibera CIPE 20/2004). I lavori, aggiudicati per un importo di 361 mila euro alla LUFRACO srl di Rende, prevedono la realizzazione di accesso al parco, recinzione, percorsi pedonali interni, guardiola e servizi, scavo archeologico, restauro, tettoie di copertura delle emergenze, pannelli didattici, analisi scientifiche e pubblicazioni.
Centinaia e centinaia i reperti che erano stati rinvenuti nella Necropoli dell'età del Ferro proprio nel centro abitato del paese, e testimonianza di quella mitica Temesa, la città cantata da Omero, che oramai dopo i continui ritrovamenti può essere individuata tra la foce dei fiumi Savuto e Oliva, ed in particolare nei territori di Campora e Serra.
Ora, tutti quei reperti, oggetti di armamento di bronzo, vasellame di impasto e oggetti di ornamento, soprattutto fibule, in bronzo e ferro, restaurati dalla Soprintendenza, saranno esposti in una mostra permanente presso l’Antiquarium archeologico della cittadina che si trova al piano superiore della Scuola Materna, di fianco alla Casa municipale. I fondi che hanno permesso la realizzazione del progetto comunale, sono stati erogati per 6.500 euro dall’Amministrazione locale guidata dall’avv. Antonio Cuglietta; e per 10 mila euro da fondi europei messi a disposizione dall’Assessorato alla Cultura della regione Calabria. La mostra, allestita dalla Sovrintendenza e gestita dal gruppo Alybas, consta di 7 teche, di cui 4, come detto, dedicate a quella che gli allestitori hanno ribattezzato Principessa di Temesa.
Alla cerimonia inaugurale saranno presenti Antonio Cuglietta, sindaco di Serra; Stefania Covello, assessore alla Cultura della Provincia di Cosenza; Franco Froio, presidente del gruppo Alybas; Giovanna De Sensi Sestito, docente di Storia Greca dell’Unical (che presenterà il catalogo della mostra); Rossella Agostino, funzionario di zona della Soprintendenza Archeologica per Calabria; l’archeologo Fabrizio Mollo; Pietro Giovanni Guzzo, Soprintendente Archeologico ad interim per la Calabria e Sandro Principe, Assessore alla Cultura della Regione.
La mostra, come ci ha detto Rossella Agostino, «si pone come obbiettivo la conoscenza e la divulgazione del patrimonio archeologico del territorio fino ad oggi acquisito, un patrimonio che va tutelato costantemente ed adeguatamente per conservare così la propria storia e le proprie radici».
Sono ricominciati i lavori del Parco. Ma l’attività di riscoperta e di valorizzazione di quanto Serra conserva sotto i suoi terreni prosegue anche su un altro fronte. Sono infatti ricominciati il 23 maggio scorso, dopo alcuni problemi tecnici poi risoltisi, i lavori per la realizzazione del parco archeologico di Cozzo Piano Grande (uno dei tre siti di Serra, assieme a Chiane e Cozzo Carmineantonio), abitato tra l'Età del Bronzo e l'età ellenistica, all’interno del quale erano state rinvenute alcune sepolture a grotticella. Com’è noto, il progetto del Comune di Serra era stato finanziato per un importo di 500 mila euro provenienti dall’APQ – Beni Culturali del Por Calabria (delibera CIPE 20/2004). I lavori, aggiudicati per un importo di 361 mila euro alla LUFRACO srl di Rende, prevedono la realizzazione di accesso al parco, recinzione, percorsi pedonali interni, guardiola e servizi, scavo archeologico, restauro, tettoie di copertura delle emergenze, pannelli didattici, analisi scientifiche e pubblicazioni.
Ciao Bruno !
RispondiEliminaDomani sarò all'inaugurazione dell'antiquarium per farne poi un articolo per La Voce.
Approfitto per lasciarti il link al mio blog:
http://www.paoloj.blogspot.com/
paolo