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S. Francesco da Paola

di Carmelica Sicari - Direttrice della Rivista "Calabria Sconosciuta" Il 27 marzo del 1416 nasceva S. Francesco di Paola , il santo calabrese ed europeo, come suona la recente biografia di Giuseppe Caridi per la Salerno. Seicento anni or sono e si infittisce il mistero sulla sua realtà storica. Non che si dubiti della sua esistenza fisica, ma dei miracoli sì, della sua agiografia insomma, della linea iconografica e taumaturgica tradizionali.  Ad esempio, il celebre miracolo dell'attraversamento dello stretto sul mantello tra l'infuriare dei marosi è stato espunto dalle biografie ufficiali.  Non c'è documentazione adeguata.  È uno dei miracoli più strepitosi insieme all'attitudine del Santo di toccare il fuoco senza bruciarsi, di resuscitare i morti, di far sanguinare le monete frutto di estorsione ai poveri e così via. Un'attitudine taumaturgica che colloca il Santo al pari del poverello d'Assisi e di S. Antonio da Padova.  Il santo viene collocato tr

Ritratto di Alvaro e Poesie in Grigioverde

di Carmelina Sicari Mi capita tra le mani una vecchia edizione dell'Opera omnia di Alvaro con prefazione di Libero Bigiaretti: è interessante il ritratto di Alvaro che traccia uno dei critici che pi ù gli furono vicini. Intanto il ritratto è fisico e morale e naturalmente comprende brani della sua biografia e tratti della sua opera. Colpisce il ritratto che integra quello celeberrimo di Pancrazi, Il volto dello scrittore come un pugno . La sua statura piccola e la voce senza pi ù accento meridionale che è bassa ed intensa, l o rendevano somigliante ad un ritratto giovanile di Gor'ki'j, pi ù mugik che pastore. Ma soprattutto Bigiaretti costruisce il ritratto attraverso le sue opere con una premessa iniziale. Tutti i personaggi di Alvaro portano una parte di lui in sé . Di molti il critico esclama - è lui, è Alvaro - colto in un gesto in un'espressione, in un movimento, in un'inflessione. Il volto a pugno ha un messaggio. L avora, lavora diceva Alvaro ai giovani cos ì

I fatti luttuosi di Ajello del 20 febbraio 1921

Ciò che successe quel 20 febbraio 1921 passò alla cronaca ed alla storia come i Fatti luttuosi di Ajello in Calabria , ed ebbero una rilevanza nazionale oltre che locale. Il manoscritto di A. Civitelli sui fatti del 20 febbraio '21 Sono circa le dieci del mattino, quando centinaia di contadini iscritti alla sezione della Lega del lavoro di Stragolera e Cannavali (due frazioni del comune, nda) si riversano in paese per protestare contro la tassa sul focatico. Una imposta diretta comunale di origine medioevale, poi abolita nel 1931, applicata solo alle famiglie benestanti, che l’Amministrazione di Aiello aveva deciso di estendere a tutti, senza distinzione di reddito. Una simile reazione delle classi più povere si era registrata già nel luglio 1919, ad Aiello come in altri centri calabresi, per il rincaro del costo della vita. Il 20 febbraio 1921, però, la situazione precipita. «Due morti (Lepore Vincenzo di anni 50 e Guercio Vincenzo di anni 22) e cinque feriti s