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"Lo sguardo di Clio. Luci e ombre nella Storia" di Armando Orlando. Una recensione di Giuliano Guido

Recensione di Giuliano Guido Armando Orlando, nel suo libro “Lo sguardo di Clio”, analizza le migrazioni dei popoli attraverso i dati storici che hanno inizio con l’origine della specie umana che partiva dall’Africa, con gli uomini della protostoria, con gli Italici, con la scoperta dell’America, con la migrazione/deportazione schiavista, o per la migrazione alla ricerca di un lavoro, fino ad arrivare ai giorni nostri, e in queste considerazioni, in queste analisi, si intrecciano e si allacciano le analisi e le idee di scrittori come Braudel, Galasso, Croce, Villari, Galanti, Caldora, Woolf, Lepre ed altri ancora.

Giornata della memoria 2019, una mostra documentaria all'Archivio di Stato di Cosenza

Il 25 gennaio 2019, in occasione della Giornata della Memoria, l’Archivio di Stato di Cosenza presenta una mostra documentaria dal titolo “… separare quanto più’ è possibile …”, ottant’anni fa le leggi razziali. L’esposizione evoca il dramma della discriminazione antiebraica, all’indomani dell’emanazione delle leggi razziali da parte del Gran Consiglio del Fascismo, con documenti che testimoniano gli accertamenti di “razza” di famiglie italiane e straniere residenti a Cosenza e in provincia. La mostra sarà visitabile dal 25 gennaio al 9 febbraio 2019 in orario d’ufficio.

Breve antologia della Canzone d'Aspromonte

Riceviamo da Carmelina Sicari , direttrice di Calabria Sconosciuta. Si tratta di una breve antologia del poemetto Aspromonte tratto dalla canzone di gesta omonima alla memoria della professoressa Liliana Sicari appassionata e validissima docente di Francese,   deceduta prematuramente . Introduzione La canzone d'Aspromonte è quello che nel gergo delle canzoni di gesta si chiama un'enfance, cioè descrive l'iniziazione come cavaliere di Orlando. Essa, sorta in ambito normanno, fu composta da un trovero normanno giacchè i Normanni si sentono gli eredi dei carolingi, e fa da doppio rispetto alla canzone di Rolando. Sui Pirenei Rolando muore, qui sull'Aspromonte viene consacrato cavaliere dopo avere ucciso il nemico Almonte a cui strappa l''elmo, la spada Durlindana e il cavallo Brigliadoro.

Paolo Palma è il nuovo presidente dell'Icsaic

È Paolo Palma , giornalista e storico dell’Italia contemporanea, il nuovo presidente dell’ Icsaic , l’Istituto calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea che ha sede all’Università della Calabria. Subentra a Pantaleone Sergi, giornalista, storico e scrittore che, dopo avere guidato l’Istituto per otto anni, per sua scelta ha deciso di non proporre la propria candidatura e ora assumerà la presidenza del Centro di Ricerca sulle Migrazioni. Lo ha deciso l’assemblea dei soci dell’Istituto che si è riunita per fare il punto sui progetti realizzati nel 2018 (in particolare quello sul centenario della Grande Guerra e sulla Brigata Catanzaro) e programmare il lavoro di ricerca nel prossimo hanno sulla base dei progetti elaborati dal direttore Vittorio Cappelli.

La #Fiaf compie 70 anni #19dicembre1948 #19dicembre2018

La #GrandeGuerra. Cartoline dal fronte, una mostra all'Archivio di Stato di Cosenza dal 29 novembre

A conclusione delle celebrazioni del centenario della I Guerra mondiale, l’Archivio di Stato di Cosenza ha voluto ricordare ancora una volta il terribile conflitto con una esposizione di cartoline dal fronte. Una narrazione diretta di sentimenti, lacrime e speranze racchiusi in poche e toccanti righe, scritte da soldati incerti del loro destino. La mostra sarà visitabile dal 29 novembre 2018 al 5 gennaio 2019 in orario d’ufficio.

La Grande Guerra. On line il più grande archivio digitale di testi del conflitto mondiale

Il progetto finanziato dalla Presidenza Consiglio dei Ministri è stato realizzato dall’Università di Pisa in collaborazione con l’Istituto di Linguistica Computazionale CNR, l’Università di Siena e l’Accademia della Crusca. E’ la parola pace piuttosto che vittoria a ricorrere di più nei diari e nelle lettere dei militari della Grande Guerra. E gli aggettivi che ricorrono maggiormente per descrivere i soldati sono povero, buono o stanco, mentre solo in secondo piano compaiono attributi come valoroso o prode. E’ dunque una retorica antieroica quella che si ritrova nelle parole dei soldati, tant’è che come grande assente c’è il verbo uccidere: i soldati muoiono, ma non uccidono.