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"La Calabria dei Migranti", pubblicato il secondo volume edito dal Centro di Ricerca sulle migrazioni dell'Icsaic

FRESCO DI STAMPA LA CALABRIA DEI MIGRANTI  (a cura di V. Cappelli, G. Masi, P. Sergi) Rivista Calabrese di Storia del ‘900, 2 (numero monografico), 2014 ISSN 2281-5821  Edito da  Icsaic - Centro di Ricerca sulle Migrazioni Per Info: ICSAIC - Centro di Ricerca sulle Migrazioni c/o Biblioteca «E. Tarantelli» - Università della Calabria Via Pietro Bucci - 87036 Arcavacata di Rende Tel. 0984 496356 - e-mail rivista: storiadel900@gmail.com Sito web -  http://www.storiadel900.it/ Nel libro è presente un contributo dell'autore del blog dal titolo: "L'impegno di #NandoAloisio a favore dei lavoratori italiani in #Argentina", pagg. 71-84   Calabria dei Migranti

Aiuto per il Nepal!

Gaetanina Sicari Ruffo Si parla di paradiso perduto dopo il terremoto disastroso che ha spazzato via uno degli angoli più belli del pianeta: il Nepal, fino ad ieri meta di viaggi favolosi, culla di una civiltà millenaria, in cui gli dei erano ancora abituati a parlare agli uomini ed a raccontare la sapienza di quella parte del mondo che, attraverso Il Mahabharata, il Ramahiana, il Rihveda, testi sacri antichissimi più di quattro mila anni fa, avevano affascinato l'umanità tutta. Ora i segni di quella saggezza sono crollati come se qualcuno avesse voluto dire: È ora di svegliarsi e di tornare alla realtà. Non è più tempo di miti e di favole. S i andava in Nepal per ammirare il prodigio di quella natura che sembrava fatta proprio per l'uomo, per illuderlo e farlo compiacere dell'altezza di quella montagna, l'Everest, che sembrava proprio molto stabile e solida, fatta per toccare il cielo e far pensare che era a portata di mano. Niente di tutto questo! Come nell

25 aprile, Festa nazionale. 70° anniversario della Liberazione

► 25 aprile - Festa nazionale (tratto da Anpi News n. 160 – 21/28 aprile 2015) Mancano pochi giorni al 25 aprile, la festa più cara a tutti noi, e particolarmente cara quest’anno, che ricorre il 70° della Liberazione. Siamo da sempre contrari ad ogni tipo di ritualità; ed è certo che anche in questa occasione cercheremo di alzare il tono, rendendolo più “alto”. Prima di tutto, non dimentichiamoci che in ogni occasione di questo tipo, è doveroso il ricordo di tutti coloro che hanno combattuto per la libertà e ci hanno lasciato, allora o negli anni a seguire. A tutti loro, ed ai loro cari, un affettuoso abbraccio. In secondo luogo (e non c’è alcuna contraddizione), la memoria ci deve aiutare a ricordare la bellezza del momento della Liberazione: quel giorno e quei giorni in cui ci fu “Liberazione”, fu gioia, entusiasmo indicibile, per la fine della guerra, della dittatura, della infamia, del sopruso. Per ricordarlo, quel momento grandioso e felice, abb